La guerra dei Trent’anni diventò in fine guerra politica. 507 ed eroica fiducia in Dio fecero tutto quello che era possibile per attenuare i dolori della guerra. Specialmente durante la peste, scoppiata in seguito alla guerra, essi fecero grandi cose: si è calcolato che nella prima metà del secolo xvn più di duecento di questi religiosi cadessero vittime del loro amore pel prossimo in servigio degli appestati: dieci volte tanto del numero che era stato distrutto dalla guerra stessa.1 Anche gli altri Ordini, special-mente i cappuccini, ebbero per la stessa causa numerose vittime.2 Fino a qual segno il concetto di una guerra religiosa sia inapplicabile all’ultimo periodo della guerra dei Trent’anni, è dimostrato dal fatto, che sotto le bandiere svedesi combattevano anche numerosi soldati cattolici, mentre nell’esercito imperiale servivano non pochi protestanti, che in molte città cattoliche infierirono contro il culto cattolico.3 Nell’esercito col quale Condé nel 1636 invase la libera contea di Borgogna, che apparteneva agli Spagnuoli, si trovavano molti luterani e calvinisti. Contro di essi la cittadinanza di I)òle si difese con successo sotto la guida del P. cappuccino Eustachio; alle rimostranze di Condè che il suo contegno non era giustificabile innanzi a Dio e agli uomini, il padre rispose che egli combatteva per un popolo innocente e per la conservazione della religione cattolica. Anche il vescovo di Besancon stava dalla parte dei cittadini di Dole contro l’esercito del re cristianissimo, che conteneva numerosi protestanti.4 Che si trattasse di questioni politiche e non religiose, si dimostrò talvolta in modo assai drastico. Bernardo di Weimar che in Dil-lingen scacciò i Gesuiti, ancora tollerati dagli Svedesi, e dopo la ‘"uquista di Breisach celebrò in quel magnifico duomo una festa della vittoria luterana, non ebbe scrupolo nel 1638 di celebrare anche una grande festa, quando finalmente venne annunciata la tascata di un erede del re cristianissimo, che fu più tardi Luigi XIV.4 1 *^r- i>H- Alegambe, Heroes et victimae charitatis Soc. lesu, Eomae 1658; ' "'nT> I ictimes de la charité, Parigi 1907. Vedi anche Duhr II 2, 240. 1 a p. 305 s. sulla partecipazione dei Gesuiti alla cura d’anime fra i soldati; ‘ ‘ "ruo a questa cfr. A. Naegeles, Biographie des Abtes Benedikt Rauh von Wi-t'ddpropst der bayrisch-kaiserlichen Armee im Dreissigjährigen Krieg, '»ndl. Beiträge zur Gesch. der deutschen Militärjuratie, Friburgo 1911. (■ < *1- Eberl, Gesch. der bayr. Kapuziner-Ordensprovinz. Friburgo 1902; I jj ^ von Linden, Die Kapuziner im Eisass, ivi, 1890. Come dimostra Br . . AUR ^ie kapuziner und die schwedische Generalität im 30 jähr. Krieg, »Itri aUOne 1 cappuccini ebbero da soffrire dagli Svedesi meno degli sacerdoti; i luterani durante l’invasione svedese perseguitarono i cattolici ' ¡fi1 Svedesi stessi, p. 12, 15. , ;edi Riezler V 536. s p, Morey, Les Gapucins en Franche-Comté, Parigi 1881. (¡^ • Duhr II 1, 415 s.; Hist.-polit. Blätter CV 776. Urbano Vili si feli-r e1;*1 *;l nascita del delfino con * Breve del 13 ottobre 1638 (Epist. XV, iV!o segreto pontificio) e gli mandò con un messo speciale