Urbano Vili 1623-1644. Capitolo VI. Dopo .18 anni di dominio esercitato con violenza spietata, durante il quale il concetto dell’inaccessibile potere dello Stato pendeva sopra tutti i suoi nemici come una spada,1 Richelieu vide attuarsi i suoi piani principali, che erano il superamento di tutte le difficoltà dell’interno della Francia contro il suo regime assoluto, e all’estero, l’abbattimento della potenza austro-spagnuola. Questo scolaro senza scrupoli di Macchiavelli era giunto all’apogeo del suo trionfo, e da poco egli aveva pronunciate le parole: « De Thou deve morire », quando la morte si avvicinò a questo spietato. Appena Richelieu ebbe riconosciuto che il suo stato era senza speranza, si fece amministrare dal parroco di S. Eustachio i sacramenti dei moribondi. Quando, prima di amministrargli l’Estrema Unzione, il sacerdote gli chiese se rimanesse fermo in tutti gli articoli della fede, il cardinale rispose: « In tutti senza eccezione, e se avessi mille vite, tutte le darei per la fede e per la Chiesa ». « Monsignore, chiese ancora il parroco, perdonate voi ai vostri nemici lo non ho avuto mai altri nemici che i nemici dello Stato e del re . suonò la risposta.2 Queste parole, pronunciate in vista dell’eternità, gettano una vivida luce sullo stato d’animo del cardinale, la cui tranquillità impassibile sul letto di morte fece inorridire il vescovo di Lisieux. In verità vi sono pochi esempi nella storia che mostrino con tanta evidenza e fino a qual segno la passione politica possa rendere totalmente ciechi, come il fatto che Richelieu, fino al punto di morte, s’identificò con lo Stato e si sentì come un’incarnazione della « ragione di Stato ».3 Sembra che egli non abbia avuta neppur l’ombra di rimorso per aver tentato di far prevalere la sua politica con tutti i mezzi, anche coi peggiori. La crudeltà che egli aveva usato coi suoi nemici gli pareva giustificata, perchè nei suoi nemici vedeva i nemici dello Stato. Circa le sue alleanze cogli Svedesi protestanti, lo rassicurò la clausola da lui fatta inserire nei trattati, a protezione della Chiesa cattolica dei paesi conquistati. La sua speranza però di servirsi degli Svedesi contro l’imperatore senza recare grave danno alla Chiesa cattolica, non si avvero. 1 Ranke, Franzos. Gesch. II 533, 545. 2 Vedi Griffet, Hist, de Louis XIII, III 576. Secondo una relazione anonima compilata probabilmente da un famigliare di Eicbelieu, prima di ■11 ‘ vere il Viatico egli avrebbe detto: «Voilà mon juge qui me jugera bient1' • je le prie de bon cœur qu’il me condamne, si j’ay eu autre intention qll( bien de la religion et de l’Estat ». Bev. hist. LV 305. ■ lf 3 Vedi Mommsen, Richelieu 58 e W. Andreas, Geist und Staat. Porträts, Monaco 1922, 64. g 4 Nel commentare il parere di ßicbelieu del 1632 Mommsen _ nota che la protezione dei cattolici tedeschi contro gli Svedesi parve nee< al cardinale soprattutto per motivi di politica interna e con riguardo ai ^ timenti del re, ma che gl’importava di dimostrare clie la Francia avev^i ti u •