La missione del cardinale Pàzmàny a Roma. 449 senza toccare la religione. Ciò viene asserito allo scopo di ridurre a spettatori inerti coloro che potrebbero e dovrebbero agire per la causa comune. Chi riflette però all’origine e al corso di questa guerra e al contegno stesso del re svedese, troverà facile il concludere (die questa è una invenzione e che invece si tratta veramente della distruzione della religione cattolica ». Pàzmàny descrisse poi l'opera degli Svedesi nei vescovadi di Wiirzburgo e Magonza. Le tre domande che il cardinale presentò riflettevano la con-ccssione di più cospicui sussidi all’imperatore, la dissuasione del re francese dall’alleanza con la Svezia e l’accessione del papa ad una "rande alleanza, che, oltre la Spagna, avrebbe dovuto comprendere altre potenze cattoliche e che evidentemente era diretta non solo contro la Svezia, ma anche contro la Francia.1 Contro il primo punto Urbano oppose il cumulo dei debiti della Santa Sede, la quantità delle spese, specialmente quelle causate dalla guerra in Italia e gli importi già prima versati per la Germania. Al secondo punto rispose di essersi in varie forme adoperato per ottenere lo scioglimento dell’alleanza franco-svedese e di aver incaricato il mio nunzio a Parigi di appoggiare in ciò l’ambasciatore imperiale. Elevando la voce, così riferisce il cardinale, egli affermò ripetuta-mente e solennemente d’essersi molto adoperato in questa vertenza » Alla mia esposizione del terzo punto, continua Pàzmàny, che cioè I alleanza dovesse essere diretta solo contro i distruttori del ' " io romano impero, il papa obbiettò: E che cosa succede se uno •Mi a lleati assale l’altro? — Io risposi che negli articoli del trattato ' io era preveduto e che tutte queste preoccupazioni verrebbero 'ji^ipate nel miglior modo possibile colla partecipazione della Santa N''ll' 11 papa dopo avermi ascoltato protestò solennemente la M1:> impatia per l’imperatore e promise di voler ponderare su ,u"o quanto era stato esposto. Quando Urbano Vili si lagnò poi della protesta del Borgia, ■'zmany fu tanto imprudente da tentare una giustificazione di 'i11'’* passo offensivo. La protesta, disse, non era stata elevata senza -ta\e ragione nè senza riguardo alle gravi conseguenze, trattandosi •"" he di una nazione così posata come gli Spagnuoli, i quali sono '" 'ti di ponderare le cose con molta riflessione. « Anche se i segreti ' e corti non mi sono noti, continuò il Pàzmàny, molti sono tut-■*v 'a dell’opinione che fra Vostra Santità e il re di Francia esista Uu accordo segreto che minacci la casa d’Austria ». Pàzmàny a i di ciò si richiamò alla copia di un rapporto del nunzio a Pa-^i. l>>agno, nel quale era detto che il papa desiderava il passaggio ' '' a dignità imperiale alla casa di Baviera. Anch’egli inoltre Su questa alleanza, il cui abbozzo è stampato in Theatr. europ. Ili ‘8" cfr- rittkr in Hist. Zeitschr. XCVII 246. Pà'Tor, Storia dei Papi, XXII. 29