Riclielieu mira alla supremazia su tutto l’Ordine benedettino in Trancia. 529 delle necessarie riforme ottenne poco, benché contro i recalcitranti impiegasse la forza militare.1 L’atfare era ancora in sospeso, quando il 28 agosto 1639 inaugurò la sua nunziatura Eanuccio Scotti, nominato a successore del lìolognetti.2 In tale questione egli aveva l’incarico di non cedere. Fin da principio Riclielieu fece delle difficoltà per ammettere lo Scotti come nunzio ordinario e lo voleva riconoscere solo come nunzio straordinario per la pace. Scotti dice che ciò fu come il preludio delle altre difficoltà che doveva incontrare.3 La sua esposi;’, in modo del tutto unilaterale da Denis (vedi sotto p. 549, n. 3): A Roma fu consultato l’affaro come importantissimo e n’uscirono dalla congregazione deputata voti uniformi di stimarsi impossibile l’ammissione di Sua Ern.za al geneir. lato. Pr°, si per dispouere i sacri canoni e concilio di Trento come per particolare constitutione di Papa Eugenio di non poter alcuno essere ammesso che leu sia professo della medesima religione. 2°, perchè, essendo il sig1' card1® gene; • de’ Cluniacensi, restava incapace d’esserlo d’altro Ordine. 3°, nel tempo della, postulatione non vacava esso generalato, non si dando giustiflcatione che in detto tempo fosse fatta et ammessa la pretesa rinontia almeno legítimamente c con precedente assolutione dal vincolo ch’esso generale haveva, anzi constava che dopo detta postulatione continuò a nominarsi generale come prima negli atti eh« fece. 4°, fu ommessa la forma necessaria, non essendosi costretti ili elici uti alla sola postulatione, neanco essendo stata espressa incapacità del postulato. 5°, trattandosi d’atto solenne, era necessario che vi concorressero tutti li requisiti, che ne mancorono molti. 6°, non concorrervi necessità « almeno utilità della religione, senza la quale non si dà postulatione rilegante. , °, avanti d’ottener dalla Sede Apostolica l’ammissione, essendosi il íigf canile ingerito nel generalato rispetto la temporalità e la spiritualità, rendeva invalida la postulatione. -\on ostante tali dichiarationi contrarie ad ottener le bolle, senza queste 'ita Eia.za gode i frutti dell’abbatie, tiene in Parigi un vicario generale dei-ordine e governa tutti li monasterii Cisterciensi in Francia dal Clarevalense 1,1 poi, per essersi l’abbate opposto in non volerlo riconoscere per generale ne esse^uir li suoi ordini, come ultimamente rifiutò quello di non dover più •’stir novitii senza espressa licenza di Sua Em.za, rispondendo caminar bene proprio monastero nella regolar osservanza senza bisogno di nuova riforma, 1 le aecettarà quando da Sua Santità gli verrà comandata. Al sigr cardinale preme grandemente tale aliare, parendoli che la sola !Ptitatione della sua qualità dovrebbe senz’altra instanza tirar a se le bolle, '“D superarsi da Sua Santità ogni difficoltà». A rm. Ili, t. 71, p. 29 s., s *i( ilivio segreto pontificio. La decisione finale della Santa el' 7° maggio 1641, che distrusse i piani di unione, in Denis, Riehelieu " réjorme 350 s. Quanto sia cieco Denis nella sua parzialità per Riehelieu ptovato dalla sua affermazione che il papa abbia trovato « il grande car-,p 2^emPre sottomesso e pieno di rispettosa deferenza verso la Santa Sede ! » ‘ ' edi Mariéjol VI 2, 379. . .Questa data è riferita da Scotti nella sua * Relazione citata sopra. Bolo-come qui vien detto, rimase ancora fino al 28 ottobre, prilla *'reso> com’ho detto, il possesso della Nuntiatura ordinaria, hebbi il -in " nicontl'o, che fu preludio degl’altri, essendomi dopo tre gioni stata pre-uria scrittura per parte del re, espressiva che non m’havrebbe Sua 15 a sentito se non come Nuntio straordinario per la pace, movendolo a 1 4STok. Storia dei Papi, XIIX. 34