I Principati ecclesiastici e Massimiliano. 361 e Massimiliano venne tuttavia messo in forse, dal fatto che la lega si vedeva respinta al secondo posto sul terreno militare e si credeva minacciata e danneggiata dal prevalere di Wallenstein, che si comportava come un dittatore.1 Altra causa di discordia fu poi la ri partizione del bottino della vittoria. Mentre i vescovi e i prelati tedeschi procuravano di riavere i conventi e i restanti beni ecclesiastici a loro sottratti, tanto l'imperatore che Massimiliano dirigevano i loro sguardi sui principati ecclesiastici. Già da lungo tempo era preso di mira quello di Hal-Ix istadt.2 Morto colà l’amministratore protestante duca Cristiano di Brunsvico, Ferdinando II fece offrire ai canonici il perdono del passato e la conferma delle loro prebende, qualora avessero postulato a vescovo suo figlio Leopoldo Guglielmo, che era già vrM-nvo di Strasburgo e Passavia, Gran Maestro dell’ordine teutonico e abate di Murbach. I canonici, per paura di cadere in di->_rtazia dell’imperatore, fecero il 30 dicembre 1627 quello che veniva loro rischiesto.3 Anche l’abbazia dei benedettini di Hersfeld, che si ti ' vava nelle mani del langravio di Cassel, venne devoluta, con l’aiuto di Carlo Carafa, all’arciduca.4 Invece il tentativo di procurargli finche il contiguo arcivescovado di Magdeburgo, che era molto più ricco, minacciava di fallire, perchè quei canonici si erano decisi per il secondo figlio del principe elettore della Sassonia, il principe Augusto. Per quanto l’imperatore ne fosse molto sdegnato,5 nei • irceli cattolici era generale il timore che egli alla fine si sarebbe lasciato intenerire dal principe elettore alleato. Il nunzio di Colonia rivolse perciò alla fin di marzo 1628 al suo collega presso la corte imperiale, e cercò anche, di guadagnare il cardinale segretario di htato, perchè influisse in tale questione su Ferdinando II mediante 'ambasciatore imperiale a Roma.6 Già quattordici giorni dopo i bano A III poteva felicitare l’imperatore per l’eccellente contegno "¡'"“ilare tali misure, perchè, come dichiarava uno dei funzionari, «tutto il ""»rto sa quanto tirannicamente procedettero questi confessionisti in altri ('°ntro i cattolici » (vedi loc. cit. 70). La presunta professione di fede ■i.tiMca - di cui si parla nella Zeitschrift für Wissenschaft. Theol. - di coloro in Kemnath (Palatinató superiore) sarebbero divenuti « papisti », è un "■ 'edi Paulus nella Köln. Volkszeitung 1913, nr. 365. vedi Rlezler V 333 340 s.; Ritter III 384. ‘ fr. Riezler V 280 343. , la relazione Carafa in Ritter loc. cit. 99. pdi Carafa, Relatione 385; Germania sacra 376. ' 11 febbraio 1628 aveva proibita al capitolo l’elezione di un principe ,,M (vedi Decreta 33 s.); il capitolo però, prima di ricevere la proibizione, lo c abominato. Tuttavia Ferdinando insistette nel suo proposito; vedi -a, Germania sacra 395. r , , la * Relazione di P. L. Carafa, da Liegi 1628 marzo 31, Nunziat.. 11,1(1 Archivio segreto pontificio.