Istruzione a Carafa riguardante la Boemia. 205 fra le nostre braccia amorose te, nuovo principe elettore ilt-1 - . io romano impero e vecchio campione della religione cat-t • *li> ; !. - Roma, 31 marzo 1623 ». 4. Gregorio XV, come nella trasmissione del Palatinato di Massi-niili.ido. ebbe gran parte anche nel nuovo ordinamento delle con-.ii/it .ni religiose della Pioemia, il quale venne instaurato colà dopo la vitt .ria contro i ribelli.1 I concetti che ispirarono fin da principio 1;: Santa Sede sono esposti chiaramente neiristruzione del 12 aprile 16. ! che venne consegnata al nuovo nunzio alla corte imperiale < i lo ( arata.2 L’imperatore, vi si dice, non può dimostrare meglio i 'Ha gratitudine a Dio per la vittoria che col restaurare nel ' - " li Boemia le primiere condizioni religiose. Oggi ne ha il !"’tcic: ne faccia uso a gloria di Colui che gliel’ha dato. Siccome i b "‘ini, in causa della loro anteriore ed odierna ribellione devono •.•"de tenuti più rigidamente in freno, bisognerà distorlicolla forza dalla loro falsa fede. L'imperatore non è più legato dai diritti e ‘lai privilegi della Boemia da lui confermati nella sua elezione, da quando i Boemi si sono ribellati e non hanno mantenuto la cmdi,-ione di non tollerare altre sette. Specialmente la lettera di maestà estorta a Rodolfo II nel 1609, dalla quale si tolse pre- 1 Le vecchie esposizioni di Pesciiek (Geschichte der Gegenreformation, in ^,,}n„(n. 2 voll. 1843), Hurter (IX 211 ss.), e Keuss (Destruction du Protestan-Bohème, 1868) vengono completate dall’opera del Gindely, per la cui ''ritira si veda la recensione di Huber in Mitteil, des Öst. hist. Instit. XV 693 s^. ’ Hif.n- in Hist. Jahrb. XVI 406 s. Bi LEK, lieformace katolickd, Praga 1892) è «•nza valore (cfr. J. Syoboda in Sbornik hist. Kronzku 1893, 98 s; Helfert in Iraner Vaterland 1893 nr. 224), anche Bi lek, Jesuitengeschichte (DSjinyradu _* "'• atv^stva Jezisova), Praga 1896 (cfr. J. Hodr, Tomàie V. Bilka Déjiny ràdu 1«vary«utva Jezisova (Th. Bìlek, Jesuitenorden Br né 1897, e B. Spacil, Jesuité, Praze 1923). Contro l’opinione di Gindely, il quale afferma che il cattolicismo in Boemia è una pianta esotica, va ricordato che il protestantesimo luterano e calvi-nista è nelle sue origini tanto poco ceco che l’hussitismo. Autoctono era stato ' lo 1 utraquismo, che nel frattempo s’era ridotto a poco e non rappresentava Nu un fattore decisivo. Siccome molti utraquisti passarono al luteranesimo, 'eifert (Hochland XVIII, 2 [1921] 150) opina che «avrebbero consegnato il "r" popolo in braccio alla germanizzazione, se non fosse sopraggiunta la bat- ■