L’origine dei Lazzaristi. 57Ó « des Bons Enfants », che era piuttosto cadente, ricevette presto una sede più degna. Le Bon, priore della casa di San Lazzaro, che originariamente era destinata alla cura dei lebbrosi, ma che da lungo tempo era resa estranea a questo scopo, fece un giorno stupire Vincenzo con l’offerta di assegnare l’intiera fondazione ai preti della missione. Vincenzo rimase senza parola, poiché non capiva come un edificio così ampio potesse adattarsi alla sua modesta associazione.1 Le Bon dovette insistere per un anno intiero, finché alla fine Vincenzo mise la sua decisione nelle mani del suo confessore, il professore di teologia Duval. Per suo mezzo la nuova società ebbe la sua residenza centrale e con ciò anche il nome popolare di « Lazzaristi ».2 L’associazione di sacerdoti così fondata rappresentava una nuova forma di comunità religiose. I Lazzaristi non dovevano essere un ordine religioso, ma una società di sacerdoti secolari, e come tale vennero anche confermati da Urbano Vili il 12 gennaio 1632.3 Tuttavia i membri si obbligavano al loro modo di vita mediante il legame duraturo di semplici voti che dall’autorità ecclesiastica non dovevano venire accettati come voti solenni in senso canonico, nè come voti di Ordine.4 In questa forma i voti ebbero l’approvazione dell’arcivescovo di Parigi,5 vennero approvati dall’assemblea del clero francese del 1642, e dal parere di teologi parigini.6 Le autorità romane e il papa tardarono un primo tempo a concedere l’approvazione, che dopo lunghe premure venne alfine concessa il -- ettembre 1655 da Alessandro VII.7 Come la congregazione dei Preti della missione, anche la congregazione femminile che Vincenzo de Paoli chiamò in vita, deve n suo sorgere ad un’occasione inappariscente. Come parroco di ( hatillon egli aveva raccomandato in una predica alla carità dei suoi parrocchiani una famiglia abbandonata: la conseguenza fu che quella famiglia venne ora sovraccaricata di viveri e di altro ben di Dio. Vincenzo vide a questo esempio che per 6 Ia carità efficacemente, non bastano lo zelo e l’amore del ' iò dice egli stesso più tardi: « J’avais les sens interdits comme un homme lrpns du bruit du canon qu’on tire proche de lui sans qu’il pense; ... je '»eurai sans parole, si fort étonné d’une telle proposition que lui-même . y n2re Saint-Lazare], s’en apercevant, me dit: Quoi ! vous tremblez ! » ; ^tienne il 30 gennaio 1656, Coste Y 533. : . " ' -^111 244-247. Il documento del 7 gennaio 1632 sulla trasmissione, , “J~244. Sulla storia di Saint-Lazare, ivi XIY 529 ss. ’ Ivi XIII 257-267. dei m i mo*lvl Per tutto ciò sono esposti da Vincenzo in una Jettera a Blatiron 59 Kbbraio 1655, ivi V 315-323. Il 19 ottobre 1641, ivi XIII 283-286. Ivi XIV 643.