584 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo VI. società.1 Più tardi venne stabilito che quest’ufficio dovesse competere stabilmente al superiore dei Lazzaristi e che Vincenzo come tale potesse trasmettere i suoi poteri discrezionali al superiore della casa dei Lazzaristi di Marsiglia.2 Mentre egli era ancora ili rapporti col conte Gondi, Vincenzo si dedicò anche personalmente al servizio dei condannati, cercando di guadagnare quei cuori induriti con tutti i benefici possibili, tenendo per loro conferenze e missioni a Marsiglia, e più tardi a Bordeaux, quando vi furono traslocate le galere durante l’assedio della Bochelle.3 A servizio dei condannati che attendevano nel carcere di Parigi di essere trasportati a Marsiglia, Vincenzo impiegò anche alcune delle sue Figlie della Carità. «Che fortuna, diceva loro,4 di poter servire questi poveri schiavi delle galere, affidati in mano a genti-che non ha nessuna compassione di loro. Io li ho visti questi poveretti, essi eran trattati come bestie; Dio venne toccato da compassione per cui nella sua bontà fece per essi due cose: primo procurò loro una casa - Vincenzo infatti aveva ottenuto che i condannati venissero trasportati dalle loro spelonche carcerarie in locali migliori5 - e, secondo, aggiustò le cose in modo da farli servire dalle sue stesse figliole, poiché Figlie della carità vuol dire Figlie di Dio ». Nello stesso discorso alle sue « Figlie di Dio »Vincenzo fece una rassegna generale sopra lo storico avvenire della loro opera caritativa.6 Esse cominciarono col curare gli ammalati ovunque venivano chiamate. Ciò era una novità perchè finora simili società non s’erano dedicate che alla cura degli ospedali. Prima di dedicarsi alla cura dei galeotti essi avevano iniziata un’altra opera, importante di misericordia, la cura cioè dei trovatelli. Inoltre Vincenzo accennò7 alle loro premure per gli ammalati bisognosi» per i vecchi nell’« ospedale del Nome di Gesù » e per i mentecatti. Se si aggiunge che le suore impartivano anche l’insegnameli'" 1 Decreto regio dell’8 febbraio 1619, in Coste XIII 55. 2 Decreto del 16 gennaio 1644, ivi 302 s.; decreto sui pieni poteri dell -mônier Royal des galères, ivi 309 6.; regole per la cura d’anime delle 6ale ’ ivi 310 s. Sulla parte che ebbe Vincenzo nella fondazione dell’ospedale per condannati in Marsiglia, cfr. ivi II 525-527. Da De la Coste, \iucenzo scn” il 6 agosto 1649 che egli «avait le principal soin de l’hôpital des Marseille et qui en était comme l’auteur et le protecteur », ivi II ' ; Cfr. Coste in Bullet. de litt. ecclés. 1917, 364 ss.; H. Simard, St. Tini"' ses œuvres à Marseille, Lione 1894. t0 3 Maynard I 190 ss. La notizia che per liberare un condannato dibP' t _ si sia messo al suo posto, coprendosi delle sue catene, si basa su di un voco. Cfr. in Rev. de Gascogne X (1910) 292-308. 4 II 18 ottobre 1655 in Coste X 125. 5 Maynard I 188 s. 6 Coste X 124 s. 7 Ivi.