622 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo VII. tosto applicazione contro Giacinto Centini, un nepote di Felice Centini, il cardinale di Ascoli. Giacinto desiderava che lo zio divenisse papa. Ma poiché questi aveva già sessantanni, egli temeva di non dover assistere più alla sua elezione. Per affrettarla, dunqu. egli si decise a toglier di mezzo il papa regnante, e a questo scopo fece congiura col malfamato eremita Diego Guicciolone di Palermo, coll’agostiniano Domenico Zancone di Fermo e il minorità Cherubino Serafino di Ancona. Attentati ripetuti (dal 1633 al 16.1V non ebbero l’effetto desiderato. Pure qualche cosa della congiura trapelò nel pubblico, e alla fine lo Zancone rivelò tutto il complotto all’inquisizione per assicurarsi l’impunità. Il Centini e i suoi complici furono imprigionati; dopo un lungo processo il Centini venne decapitato, gli altri due impiccati (23 aprile 1635), dopoché il giorno avanti nella basilica di S. Pietro avevano fatto pubblica abiura.1 Pure nella stessa basilica ebbe luogo il 9 giugno 1635 l’abiur i solenne di otto condannati dell’inquisizione. L’affluenza a questo spettacolo fu particolarmente grande, perchè fra i colpevoli v’era il rettore di S. Carlo al Corso, che fu consegnato al braccio secolari' per il supplizio come reo di sacrilegi, immoralità e necromanzia; i suoi complici furono puniti in parte col carcere, in parte colla galera.2 In un’abiura ch’ebbe luogo il 18 maggio 1642, tre dei quattro riconosciuti colpevoli se la cavarono col carcere; il quarto, un Francescano Conventuale, che già precedentemente aveva detto messa senza avere gli Ordini maggiori, ed aveva avuto per ciò dieci anni di carcere, fu condannato al rogo per aver ripetuto il sacrilegio di dire messa e per avere anche confessato.3 Una istruzione assai importante fu emessa dall’inquisizione romana nello stesso anno 1635, il 25 novembre, sul procedimento 1 Cfr. la relazione pubblicata da Le Beet (Magazin IV 81 s.), in tr;" " zione tedesca, e indipendentemente da esso, dal Gobi nel suo Archino 1 [1875] 340 s.) e dal Carini nella rivista II Muratori (I [1892] 49 s.:. pure il racconto preso dal Cod. Barb. 4903, di cui M. Rosi (La congi" 1 G. Centini, n&WArch. d. Soc. Bom. XXII 350 s.) si è valso eccellenti !1'1 insieme con numerosi altri documenti (357 s.) che lia riprodotto; qui (•> è anche riferita la sentenza dei cardinali inquisitori in data 2 aprile^ 163o. . anche * Avviso di Boma del 28 aprile 1635, Archivio di S t a t° Vienna; Bertolotti nella Biv. europ. V (1878) 473 s., 510s.; ; VI 742. Nel 1640 lo Spada, governatore di Roma, scoperse un piano il1 ■' lenamento di Urbano VIII combinato da un prete scostumato, Fr.nn Orsolini, una volta segretario dell'inviato di Savoia, coll’agostiniano 1 o» Branza. I due colpevoli furono giustiziati; vedi Decio Cortesi, Un cel attentato contro Urbano Vili, nel Corriere d’Italia del 21 novembre 2 Cfr. Bertolotti, Martiri 122 s. . tenlj„ 3 Vedi la * Relatione delle cose occorse nel governo di Roma m (i di Msgr. G. B. Spada, Ms. della Biblioteca del Campo Teutonico in Roma.