Le condizioni religiose in Irlanda e la persecuzione contro i cattolici. 849 Ma già durante la pace triennale, si ebbero i segni precursori dell’imminente tempesta. Il collegio di nuova erezione fu soppresso dal viceré Falkland e il fabbricato relativo dato ai protestanti. Il dotto arcivescovo protestante di Armagh, Ussher, chiamò a sè undici vescovi ed emise insieme con essi la dichiarazione,1 che la religione cattolica era superstizione e idolatria, la sua tolleranza colpa grave. Il 31 gennaio 1629 il viceré Falkland e gli arcivescovi protestanti di Dublino e di Armagh impetrarono dal Consiglio privato inglese i.1 permesso di procedere contro i cattolici. Il viceré quindi stabilì,2 che tutte le cappelle, i monasteri, le scuole dei papisti fossero destinate ad altri scopi, che i preti non potessero predicare, celebrare la messa od insegnare. Il giorno dopo il Natale del 1629 l’arcivescovo anglicano di Dublino si recò, accompagnato da gente armata, alla chiesa locale dei Francescani e distrusse tutto quanto vi si trovava.3 Pochi giorni dopo fu emesso l’ordine di porre sotto sequestro cappelle, monasteri etc. in tutta l’Irlanda.4 Per riguardo, però, all’estero dovette intervenire presto un addolcimento nell’esecuzione di questo decreto.5 Questa misura, tuttavia, avvenne solo dopo il richiamo del Falkland e il passaggio dell’amministrazione irlandese nelle mani di quattro Lord-Giudici. Ben presto questi vennero sostituiti (1632) da un nuovo luogotenente, Tommaso Wentworth. Il Wen-tworth, più tardi conte di Strafford,6 era un politico avveduto e di energia inusitata; la fedeltà verso il suo re, che fluì per condurlo al patibolo, ha più tardi illuminato la sua figura collo splendore, che circonda sempre le vittime di un ingiusto arbitrio. Egli riuscì quale viceré d’Irlanda ad elevare l’industria, a migliorare le condizioni delle forze combattenti, ad accrescere le imposte. Ma, così facendo, sembrò, ch’egli mirasse unicamente ad assicurare al re entrate ricche il più possibile, e a questo scopo egli impiegò senza scrupolo tutti i mezzi. Dando l’assicurazione, che Carlo I accorderebbe le grazie promesse, egli riuscì ad avere dal credulo Parlamento irlandese l’amplissima concessione di 300.000 sterline, dopodiché spiegò al re che l’accordare le grazie promesse avrebbe posto in 1 Del 26 novembre 1626, presso Bellesheim II 335. 2 L’1 aprile 1629, ivi 337. 3 Bellesheim, loc. cit. 4 Ivi 338 6 Ivi 339. Documenti sulla persecuzione dei cattolici irlandesi 1642-1714 nello Spicilegium Ossoriense, 2 volumi, Dublino 1877 e 1878. Sull Irlanda al tempo di Urbano Vili, vedi Giunti, Vita di L. Ludovisi, Biblioteca orsini in Roma, loc. cit. 6 The Earl of Straffords, Letters and Despatches, Londra 1739; vita dl Strafford di Iohn Forster (in Lives of the Statesmen of the Commonwealth, !'°1-1, Londra 1836), di Elisabeth Cooper 1866 (cfr. Dublin Rev. N. S. XXV11 I 876] 469-499), del Traill (Londra 1889). p*stor, Storia dei Papi, XIII.