La regina Enrichetta Maria quale protettrice dei cattolici. 835 di moderarsi. La contesa durò tutto il novembre del 1637; solo in dicembre il Con apprese, che venivano dati ordini segreti di emanare un proclama contro i cattolici. Il Con si sforzò invano di far cambiare opinione al re; qualche cosa bisognava fare, pensava Carlo, i cattolici dovevano imparare a rendersi conto, che vivevano in Inghilterra e non a Roma.1 Alla fine, però, il re tolse dal proclama tutto ciò che non piaceva alla moglie, a giudizio del Con esso era divenuto piuttosto una esortazione paterna che una minaccia.2 Il proclama comparve il 20 dicembre; a Natale tutti i convertiti, quasi a sfida, ricevettero insieme la comunione nella cappella della regina. «Voi vedete», disse subito dopo Enrichetta Maria al Con, « che cosa è divenuto del proclama ». L’esempio della regma animava i cattolici anche in altra guisa. Mai per l’innanzi le messe erano state celebrate nelle cappelle delle ambasciate in più numero o nelle case dei cattolici con minor segreto. « Prima della sua venuta, disse Lady Arundel al Con, 10 non avrei voluto per un milione vedere un prete alla mia tavola, ed ora voi vedete come ciò è divenuto generale ».3 Le cortesie del Barberini, giudicava un nobile di sentimenti puritani,4 facevano più danno di tutte le minaceie e scomuniche romane precedenti. Il Con lasciò, su una nave da guerra, l’Inghilterra il 9 settembre 1639,5 e così non gli giunse più un Breve del 10 settembre, che lo autorizzava a dare ai cattolici inglesi un capo nelle cose spirituali.6 11 suo successore conte Carlo Rossetti, di una nobile famiglia di Ferrara, giunse in Inghilterra il 28 agosto.7 Il Rossetti si meravigliò al suo arrivo del linguaggio che tenne con lui il Windebank; egli parla, scrisse, come un cattolico zelante, si offre a dargli le in- 1 * Con, in data 18 dicembre 1637, Barò. 8641, Biblioteca Vaticana. 2 * Con, in data 8 gennaio 1638, ivi 8642. Il 22 gennaio 1638, ivi: *«La proclamatione ha dato più tosto disgusto che sadisfattione alli Puritani »; questi la chiamano « una burla », perchè essa non fa danno ai cattolici. 3 (tardiner Vili 236-242. In Inghilterra, scrive l’inviato veneziano Angelo Correr il 18 settembre 1636, gli ecclesiastici cattolici non avevano mai goduto di una tale libertà come adesso (Brosch, Cromwell 144). 1 * « Il conte d’Arcrum, puritano, disse: fa più danno questa cortesia, ffle non hanno fatto tutte le minacce e scommuniche di Roma ». Con, in data 12 febbraio 1638, Barb. 8642, loc. cit. Brosch, Cromwell 161. 8 Bull. XV 4. 7 * Con, il 2 settembre 1639, Barb. 8644, Biblioteca Vaticana; Rossetti al cardinale Fr. Barberini il 2 settembre 1639, ivi 8646. Descrizione 1 « suo viaggio in Inghilterra: Scelta di curiosità letterarie inedite o rare dal *ec- Xiii al xvn, fondata e diretta da Franc. Zambrini, disp. 212, Bologna 1885 v®di sotto p. 840). Sulla morte, presto seguita del Con, le lodi del Rossetti te dalla regina, l’arrivo del Rigby a Roma, vedi * Breve del 12 maggio 1640, '«wa XVII 159, Archivio segreto pontificio.