802 Urbano Vili. 1623-1(544. Capitolo X. fanta a capo all’ingiù in una fontana anziché affidarla alla mano di un tal uomo.1 Inoltre l’Olivares, in un momento di abbandono si era fatto sfuggire la confessione di non aver mai voluto sul serio il matrimonio.2 In breve, il principe capì che avrebbe fatto meglio a lasciar la Spagna il più presto possibile, e scrisse il 20 agosto in questo senso al padre.3 Il matrimonio si sarebbe dovuto concludere per mezzo di un rappresentante, quale, Filippo IV stesso, o .suo fratello, restando i pieni poteri per concludere in mano dell’inviato inglese Bristol; dieci giorni dopo, giunta l’approv mm e la dispensa del papa per il matrimonio, avrebbero dovuto seguire le nozze. Prima di partire Carlo giurò il 28 agosto con giuramento solenne il contratto matrimoniale.4 Il 2 settembre prese congedo. A Roma, frattanto, si esaminavano novamente le condizioni del contratto matrimonale. Urbano Vili da cardinale si era pronunciato decisamente per il matrimonio spaglinolo, perchè -<■ ne attendeva un miglioramento nella condizione dei cattolici inglesi. Subito dopo la sua elezione egli tornò a conferirne coll’inviato spagnuolo, e dopo guarito, rivolse subito a tale affare tutta la su;i attenzione.5 Le consulte sull’argomento furono affidate ai cardinali Bandini, Millini, Cobelluzio, Scaglia, Pio e Ludo visi, a mi furono aggiunti più tardi anche Antonio e Francesco Barberini e. durante l’assenza dell’ultimo in Francia, il tanto zelante Maga-lotti.8 Risultò che le modificazioni desiderate a Roma non avevano trovato nessuna considerazione nel contratto di Madrid. 1 osi era stato richiesto, che le governanti dei figli reali dovessero essere cattoliche; nel contratto si diceva solo, che poteva n o essere cattoliche.7 Fino al 12° anno di età si voleva a Roma, < 1»' 1 figli reali dovessero stare sotto la sorveglianza dell’infanta, e 11 principe non doveva soltanto farlo sperare, ma prometter!" tomamente. Nel contratto di Madrid si parlava invece solo del 1° anno, ed era poi completamente omessa l’altra disposizione. « In fino alla detta età la servitù dei figli reali dovesse esser coni persolo di cattolici; la richiesta sarebbe riuscita assai importante il caso che l’infanta morisse precocemente.8 Urbano Vili si l! dolezzò particolarmente di un cambiamento riguardo al l"1”1" accordante ai cattolici libertà religiosa entro le mura dom*“-'11^ ■■ e libertà di frequentare la cappella o chiesa pubblica dell 111 ■ 1 Gardiner 114. 2 Ivi 111 s. 3 Ivi 103. 4 Ivi 113 s. , pres^‘ 5 * Lettera del Barberini al nunzio spagnuolo del 25 ottobre Nicoletti LII 7 f. 253, Biblioteca Vaticana. 0 * Nicoletti LII 7 f. 253, loe. cit. 7 * Lettera del Barberini, ivi 257. 8 Ivi 258 s.