Lo statuto costitutivo di « Propaganda » del 22 luglio 1022. 103 istituzione particolare. Alcuni cardinali davano il peso principale ai collegi nazionali, tanto favoriti da Gregorio XIII, altri invece erano del parere che la propagazione della fede dovesse affidarsi ai nunzi.1 Gregorio XV e il cardinale Ludo visi, aderendo • Ile idee di Tommaso di Gesù, finirono col decidersi per la creazione di una congregazione che per lo scopo e la sua costituzione risultò un rinnovamento di quella fondata da Clemente Vili.2 Nell’Epifania del 1622, nell’antichissimo giorno commemorativo della vocazione dei pagani al regno e alla dottrina di Cristo, venne fondata l’opera gigantesca della Congregatio de propaganda Udì, detta brevemente Propaganda, che doveva rappresentare una pietra miliare nello sviluppo delle missioni. Gli annali del neoeretto istituto ricordano l’avvenimento con queste sobrie parole: «In nome di (’risto, Amen. Nell’anno 1622 dalla sua nascita, il 6 gennaio, il nostro santo Padre in Cristo Gregorio XV, per la Divina Provvidenza papa, nella convinzione che il compito più alto del suo ufficio pastorale è la propagazione della fede cristiana, per la quale uli uomini vengono condotti a conoscere ed adorare il vero Dio, fondò una congregazione di tredici cardinali, due prelati e un segretario, ai quali affidò e raccomandò l’opera della diffusione «Iella fede ».3 Questo provvedimento Gregorio XV confermò e promulgò offi- < miniente nella costituzione di fondazione del 22 giugno 1622:4 intendendo con ciò - egli dice - di continuare con maggior impegno «■ con maggior vigilanza l’opera zelantemente promossa dai suoi antecessori di procurare operai per la messe immensa. Nel far ciò il papa parte dall’obbligo missionario che incombe a tutti i cristiani e specialmente ai vescovi, ma in prima linea a lui come successore di Pietro, al quale il Signore ha dato incarico particolarissimo di predicare il Vangelo, come a lui solo ha comandato di pascere i suoi agnelli. A far parte della congregazione venne chiamata yélite del sacro collegio: i cardinali Bauli, Farnese, Bandini, s"urdis, Barberini, Meliini, Borja, Ubaldini, Eitel de Ilohenzol- 1 Queste notizie finora sconosciute in Accarisius * Vita Gregorii X\ lib. Ili c. 14, Archivio B o il c o m p a g n i in Roma. * Che Gregorio XV pensasse come saggio alla congregazione di * temente Vili risulta da un passo dell'istruzione per il nunzio di Polonia, Lan-» ellotti (14 die. 1622), passo finora ignorato, benché fosse già riprodotto dal l'AEMMER Zur Kirchengesch.: « È noto a V. S. che la S1“ di X. ,S. rinnovando ° di nuovo instituendo la Congregatone de Propaganda Fide tanto importante I*cr ampliare la fede, ordinata già da Clemente \III di f. niem. e poco appresso tralasciata, ha eccitato tutti i nuntii etc. » Cfr. anche la lettera della Propaganda a Paolo Emilio Cantori in Castei.ucci 19.5 X. 1. s Vedi Collectanea I 1; Schmidlin loc. cit., a, n. 1; Kollmann, A età 1 3 n. 6; Castelucci 123 n. 1. ‘Vedi Bull. 8. C. de Prop. I 26 s.; Coìlectanea I 2ss.; Mejep. I 96 s.; Schmidlin loc. cit. 9 s.