Tensione fra Richelieu e la Santa Sede. 537 Due altri scrittori, amici intimi di Richelieu, Pietro e Giacomo Dii Puy, compilarono nna grande opera intorno ai diritti e alle libertà della Chiesa gallicana, opera che doveva essere come uno arsenale di anni storiche e canoniche a disposizione delle autorità statali contro la Santa Sede e il clero francese. Gli antori cercavano di dimostrare che i papi prima dell’ottavo secolo non avevano esercitato in Francia alcun potere; contemporaneamente attaccavano l’immunità ecclesiastica sul terreno della giurisdizione e delle imposte.1 Contro l’opera perniciosa dei due T)u Puy, elevò protesta non soltanto il nunzio Bolognetti, esigendone la soppressione,2 ma anche 18 vescovi, con alla testa il cardinale La Rochefoucauld, protestarono contro le fatali libertà che qui si propugnavano, e che ••ssi dichiararono una « eretica servitù ».3 In seguito a questo fermo atteggiamento dei vescovi, lodato dal papa,4 Richelieu fece proibire la pubblicazione dei Du Puy, perchè comparsa senza privilegio,5 ma ciò avvenne solo prò forma. In realtà il cardinale si suardò bene dal far censurare il libro, anzi, egli di solito così pronto nell’intervenire, tollerò che i librai lo vendessero quasi pubblicamente.6 A Eoma da principio non si riconobbe la doppiezza dell’atteg-iiamcnto di Richelieu;7 ma nel 1640 la illuminò, come un lampo improvviso, un libro intitolato: «Optatus Gallus. Per evitare uno scisma, monito all’episcopato francese ».8 L’autore, che rimase . ' 1 *fr. Bibl. de V Ecole des charles V (1844) 58 7 8.; Perrens, L’Église el hlnl II 451 s.; Hurter, Nomenclátor Ia 854. ! Vedi Bolognetti a Barberini l’il febbraio 163!) in Laemmer, Melet. p. 467. edi lo scritto subito stampato in Ottob. 2491, p. 39 s., Biblioteca at'fana. Cfr. Laemmer, Melet. 468; Fouquerat Y 411. 1 \ edi il * Breve ai « cardinales, archiepiscopi et episcopi Parisiis nunc 'Mientes.' del 28 marzo 1639 in cui è detto «Digai estis, quorum salutare con- 111,11 l’ontiflcis commendatione decoretur » (Epist. XV-XVI, Archivio - r e t o Vaticano. Cfr. la lettera di Bolognetti in Laemmer, Melet. 468. '‘edi Perrens II 452. Vedi D’Argentré, Coll, indie. Ili 2, 452; Perrens, loc. cit.; Schulte, míen II 587_ ¡1 20 marzo 1639 Urbano Vili * scrisse a Luigi XIII che meriterebbe immortale qualora proteggesse la dignità della Chiesa. Aver egli dimo-la sua pietà «compressa illius libelli editione qui de Crallicanae ecclesiae •»rtatibua inscript.us erat,». Il 20 giugno 1639 fu mandato questo * Breve a 11 leU; « Pnidentiae est praecavere et coinpeseere. Maxime commendanda ! n®oruni antistitum censura., qua liber de Gallicanae ecclesiae libertatibus \’0¡ ?. ur> qui falsis assertionibus refertus ad segregationem tendebat ». XV_yvi>dÌamo e speriamo « ut Dei causam in posterum propugnes ». Epist. , > Archivio segreto pontificio. Prii ®Ptati Galli de cavendo sehismate ad ili. et rev. ecclesiae Crallicanae liates, archiepiscopos, episcopos liber paraeneticus » (39 s., 8°).