384 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo IV. prevedeva che con la migliore buona volontà non avrebbe potuti > accontentare tutte le richieste, e che le sue parole e le sue azioni andrebbero sottoposte subito a falsi giudizi e a mistificazioni. Sotto tal riguardo, aveva da temere più che altro dagli Spagnuoli, i quali lo sospettavano di francofilia e spiavano tutte le sue azioni, tutte le sue parole e tutti i suoi gesti. Non si sentiva sicuro dagli spioni nemmeno in casa propria,1 mentre dall’altro canto i rappresentanti della Francia e di Venezia gli facevano incessanti pressioni perchè s’impegnasse a sostenere con le armi la causa di Nevers. Quando il 31 dicembre 1627 giunse a Roma la notizia della morte di Vincenzo II, l’ambasciatore francese Filippo de Béthune aveva chiesta subito il giorno dopo udienza al papa per esplorare quale atteggiamento egli prenderebbe nel caso che la Spagna, sorretta dall’autorità dell’imperatore, procedesse contro le legittimi pretese di Nevers. Ben sapendo quanto poco garbasse a Urbano Vili l’ulteriore rafforzamento della potenza spagnuola nell'alta Italia, Béthune toccò subito questo tasto. « Vostra Santità, egli disse, deve in tal caso agire energicamente a scanso che i papi che seguiranno non vengano ridotti a far da cappellani della Spagna ». Urbano rispose di credere che gli Spagnoli, i quali s’erano lagnati amaramente con lui per la facilità con cui aveva concesso dispensa per il matrimonio fra il giovane Nevers e Maria Gonzaga, facevano solo minacce e non passerebbero a misure violente: egli, ad ogni modo, cercherebbe di impedirle. Alla quistione: e se tuttavia accadesse il contrario? il papa rispose: «Vedremo ».2 Dopo che i fatti avevano smentito l’ottimismo che a Roma si era conservato ancora a lungo, i rappresentanti della Francia e di Venezia fecero subito la proposta che il papa accedesse ad una lega antispagnoola in difesa di Nevers e degl’interessi comuni in Italia.3 L’ambasciato1' veneziano disse che Urbano dovrebbe almeno inviare un nunzi" al Nevers, per riconoscere costui come legittimo signore innanzi a tutto il mondo.4 Béthune rilevò che le preghiere e le nm" stranze del papa erano insufficienti, che per salvare la libei t.> italiana bisognava affrontare apertamente gli Spagnuoli e •accedei ad una lega con le potenze italiane.5 Urbano Vili non ne vole'*' 1 Già durante l’udienza avuta da Béthune il 1° gennaio 1628 il ^ levò due volte per vedere se qualcuno origliasse alla porta. * Relazioni ^ Béthune a Luigi XIII in data Roma, 2 gennaio 1628, Cod. 7215 del'1 blioteca di Stato in Vienna. 2 Vedi la citata * relazione di Béthune. . 3 Cfr. le * relazioni di Béthune a Luigi XIII del 21 e 27 gennaio loc. cit. 4 Vedi Kiewning I xl. 22- 5 Vedi * relazione di Béthune a Luigi XIII, in data, Roma 1G2S lllJ ! loc. cit.