Vedute artistiche della Roma di Urbano Vili. 993 gioie, cappelli, berretti, calze, nastri, correggie e simili. Nella Via de’ Banchi, che si stendeva da Ponte S. Angelo a Monte Giordano, si trovavano oltre a numerose banche, negozi in cui si potevano acquistare all’asta bandiere, paramenti, pizzi, vesti e guanti.1 Gli agricoltori si radunavano già allora a Piazza Montanara; i fornai presso S. Andrea della Valle. Un mercato particolare di verdura era a Piazza del Paradiso, dove si trovavano gli alloggi per i conduttori di bestie da soma. Generi alimentari d’ogni sorta venivano messi in vendita nei luoghi più diversi. Come tali, il Martinelli nomina fra gli altri Ponte S. Angelo, Via di Panico, la contrada del Pozzo Bianco presso la Chiesa Nuova, le piazze di S. Pietro, di S. Lorenzo in Damaso, S. Croce, S. Maria del Popolo; inoltre Piazza Colonna, Sciarra, Rotonda, Giudea e Montanara; finalmente anche i paraggi di Tor de’ Conti, Fontana di Trevi, Tor Sanguigna, la Scrofa e Ripetta, Ponte Quattro Capi e Ponte Sisto; in Trastevere, S. Apollonia e i paraggi di Porta Settimiana.2 La vita del popolo minuto, svolgentesi nelle strette vie e nelle piazze della città vecchia con vivacità meridionale, venne fissata eccellentemente da parecchi pittori, quali Michelangelo Cerquozzi3 e Pietro van Laar.4 Fra i numerosi artisti stranieri, che Roma vide allora fra le sue mura, vi fu anche il Velasquez, che nel 1630 venne per la prima volta nella Città eterna ed ebbe molte dimostrazioni di favori dal cardinale Francesco Barberini.6 Che allora scarseggiassero a Roma gli artisti tedeschi non fa meraviglia, poiché si era al tempo della guerra dei Trent’anni.6 Tanto più numerosi furono quelli dei Paesi Bassi che vi abitarono più o meno lungamente; così il Van Dyck, che fece il ritratto di Maffeo Barberini poco tempo prima della sua elezione a pontefice;7 i fratelli Giovanni e Andrea Both, Ermanno Swanevelt, Cornelio Bloemart,8 Francesco Du- 1 Vedi Martinelli 183-188. Sulla Via degli Orefici cfr. Totti 224. 2 Vedi Martinelli, loc. cit. Cfr. Moroni, Vie, voci e viandanti, Roma 1894, 55. 3 Delle sue interessanti scene popolari sono alla Galleria Nazionale di Roma le seguenti: Nr. 982, Il cavadenti in piazza Navona, Nr. 984, Cantanti ambulanti, Nr. 1058, Contadini innanzi ad una bettola; vedi Thieme VI 298. 4 Con i suoi quadri di genere comincia la pittura delle Bambocciate; vedi Herman in, Incisioni e disegni I, Roma 1912, 10. 5 Vedi Iusxi, Velasquez I3 (1922) 291 s. 6 È già di un periodo antecedente l’Elsheimer di Francoforte (Ehlsheimer, 1578-1610), vissuto in Roma dal 1600 in poi. Cfr. Thieme X 483-486. 7 M. Vaes (Le séjour de Van Dyck en Italie nel Bullet. de VInstit. Hist. Belge IV [1924] 102 s.) dimostra, che il maestro venne a Roma nel febbraio 1622 e vi rimase fino ad agosto, per tornarvi ancora nel marzo 1623. Cfr. anche Noack, Deutsches Leben 352 s. e Tomassetti, V. Dyck a Roma in Cosmos cath. 1900, 6 s. 8 Vedi Arch. d. Soc. Rom. IV 405. Pastor, Storia dei Papi, XIII. 63