138 Gregorio XV. 1621-1623. Capitolo III. cattolica. ]STon possiamo capire come, senza una tale intenzione, abbia potuto intraprendere il viaggio ». Buckingham negava che Carlo avesse tale intenzione. « In tal caso, - concludeva Olivares -dobbiamo rivolgerci a Roma m.1 Di fatti egli rivolse in tale senso uno scritto al Cardinal Ludovisi, esprimendo la speranza che la dispensa verrebbe concessa senza indugio.2 I tentativi di convertire il principe si combinavano troppo coi calcoli dell’Olivares, perchè questi potesse lasciarne cader subito l’idea. Infatti se Carlo si convertisse veramente, ogni difficoltà sarebbe superata. Se invece non lo facesse, il ministro potrebbe dire che appunto per questo non si poteva ottenere una dispensa da Roma, e così tutta l’odiosità dell’esito infelice ricadrebbe sul papa, e Olivares avrebbe potuto dimostrare la sua completa innocenza.3 Oltre a ciò Buckingham e il principe si comportavano in maniera d’alimentare sul serio la speranza d’un loro ritorno alla vecchia Chiesa. Durante la loro presenza in Madrid non frequentarono mai il servizio divino protestante nel palazzo del loro ambasciatore.4 Quando entrava in una chiesa, Carlo piegava il ginocchio innanzi al Santissimo Sacramento. Una volta che passava una processione presso il castello reale, il principe, che vi assisteva danna finestra, rimase in ginocchio fino a che il Santissimo Sacramento scomparve dalla sua vista. Quando visitò l’arciduchessa Elisabetta, figlia di Massimiliano II, nel suo chiostro del Carmelo, e questa espresse la speranza che il principe aprirebbe anche in Inghilterra siffatti luoghi di pietà, egli rispose che coll’aiuto di Dio sperava di poterlo fare.6 Anche Bristol fu stupito da questo contegno, tanto che offerse i suoi servigi, nel caso che Carlo volesse veramente convertirsi.6 Perciò anche Olivares tornò più tardi a ripetere i suoi tentativi. Certo è che a Londra i due non scrissero verbo di propensione per la vecchia religione; tuttavia s’informarono presso il re fino a qual punto potessero arrivare nel riconoscere in suo nome 1 Gardiner V 14. 2 Ivi 14 s. 3 Ivi 16. 4 Ivi 28. Al massimo Carlo fece una sol volta eccezione. Quando Cottington partì per Londra un mese più tardi. Carlo lo incaricò « to give liis Majesty satisfaction in that his Highness hath not had the exercise of his religion in hearing sermons » (ivi 37). 5 Gindeli in Archiv für oesterr. Gesch. LXXXIX (1901) 63. 6 Gardiner V 17. Anche Khevenhiller scrive 1’8 giugno 1623 a Vienna: « Il conte [Olivares] ha reso al principe di Inghilterra un’ottima lode. Del resto la merita, poiché è un signore pio, intelligente e virtuoso, e che da se lascia apparire una certa tendenza al cattolicismo (X 258). Al 17 aprile 1623 aveva scritto però Khevenhiller (ibid. 79): « Gli inglesi si mostrano molto cattolici, danno grandi speranze di se; anche magistralmente, poiché la quinta essentia in Inghilterra è ovunque di gente traviata e indifferente».