914 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XII. dal segretariato.1 Urbano YIII, del resto, mitigò questa misura conferendo al Ciampoli l’ufficio di presidente di Montalto.2 Il programma vagheggiato dagli alti sensi del papa-poeta fu attuato nella maniera più splendida da due poeti dell’ordints gesuita, il polacco Casimiro Sarbiewski e l’alsaziano Giacomo Balde. Questi due poeti latini, i più grandi del tempo, si erano talmente assimilata l’antica letteratura romana, « che il latino, col suo ricco tesoro di forme metriche, era divenuto per essi una lingua viva, imo strumento obbediente per l’espressione delle sfumature più fini di sentimento »; essi mostrano una tale profondità di sentimento religioso, e sono dotati di una tale ampiezza di vedute della storia e della vita umana, che le loro odi anche oggi non hanno perduto il proprio valore.3 Il Balde, cantore della lega cattolica,4 ha reso anche omaggio in parecchie poesie ad Urbano Vili, mentre il Sarbiewski entrò in relazioni dirette con papa Barberini.5 Venuto a Roma nel 1622, egli celebrò il nuovo capo supremo della Chiesa nel 1625 con un lungo panegirico, da lui intitolato « L’età dell’oro ».6 Venne fatta una raccolta di odi simili in onore del cardinale Francesco Barberini col titolo di «Portico di onore».7 Urbano Vili riconobbe assai presto il valore del Sarbiewski e lo chiamò a collaborare nella trasformazione degli inni del Breviario.8 Da parecchie odi del poeta polacco si rileva, in che relazione intima egli entrasse col pontefice. Sebbene queste produzioni poetiche, come pure i panegirici, non siano privi di esagerazioni ditirambiche, essi mostrano tuttavia, quale riconoscenza e ammirazione il Sarbiewski nutrisse per il suo alto protettore. In una di queste odi egli saluta il papa come spirito poetico 1 Vedi ivi 118 s., 120 s., 123 s., 125 s. 1 Vedi Palla vicini, Alessandro VII, vol. I 74. 3 Giudizio del Baumgartner (VI 467). Il Sarbiewski viene chiamato dal Brückner nella sua Geschichte der polnischen Literatur (Lipsia 1905) il più grande poeta latino della Polonia (p. 176). 4 Cfr. Westermayer, I. Balde, Monaco 1868. 5 Cfr. sul Sarbiewski, oltre i lavori più antichi del Langbein (Dreadae 1753), Iìathsmann (Breslavia 1800), Kolanowski (Berolini 1842), Weichselmann (Laibach 1864), il Diel in Stimmen aus Maria-Laach IV 159 s., 343 s., V 61s., 365 s.; Kulczynski (Cracovia 1875); Krystyniacki, Fasti Sarben-nani (cronologia delle sue poesie), Lemberg 1886; Windakiewicz in Rozprauy Akademii Umiejetnosci, wydzial filogiczny XV, Cracovia 1891; vedi RoiTCKl nella rivista Der Aar III 2, Ratisbona 1913, 225 s., 338 s.; F. M. Müller. De M. C. Sarbiemo Polono e Soc. Iesu Horatii imitatore, Monachii 1917. 8 * « Aureuin saeculum Urbano VIII P. 0. M. Orbi iuvectuin a.° 1625 ». Barb. 2105, Biblioteca Vaticana. Cfr. il Rozprawy di Cracovia XV 213. 7 * « Porticus honoris per quam Franc, card. Barberinus ad delubrun* honoris poetico opere in Romano Soc. Iesu collegio extructum ingressus est, Barb. 1941, loc. cit. Cfr. il Rozprawy di Cracovia XV 216. 8 Cfr. sopra p. 606.