78 Gregorio XV. 1621-1623. Capitolo li. nunzio doveva badare che i vescovi non esagerassero i loro diritti di suprema vigilanza e i capitoli non estendessero al di là del giusto linùte le loro prerogative. Entrambe le parti dovevano essere tenute in freno, in modo che i vescovi esercitassero la loro legittima giurisdizione senza opprimere i capitoli e quest’ul-timi non abusassero della loro esenzione. Indicazioni generali riguardavano il modo con cui dovevano venir condotti i negoziati alla corte spagnuola e raccomandavano di tenere in particolare considerazione quel rigido cerimoniale; s’insisteva anche per un sollecito servizio d’informazioni. In maniera simile si trattava dei compiti e dei doveri che incombevano al nunzio nella sua qualità di collettore generale. In tale qualità egli doveva riscuotere coll’aiuto dei subcollettori, specialmente gli spogli e le decime. Su questo terreno i conflitti erano frequenti, perchè gli uomini, in questioni d’interesse, sono assai sensibili. S’insisteva perciò, affinchè si procedesse con prudenza e con giustizia. In uno scritto del Ludovisi al Sangro del 6 ottobre 1621 si rileva quanto sia importante oltre a quello di ambasciatore, anche il suo ufficio di giudice, sia per l’autorità della Santa Sede, sia per il mantenimento della giurisdizione ecclesiastica. Poiché di questa era stato fatto gran spreco in Francia e in Germania per mezzo di concordati e di concessioni, l’autorità della Santa Sede ne aveva avuto molto a soffrire e alla religione cattolica ne era risultato, per cagione degli eretici, grande danno. Se il nunzio si mostrasse troppo cedevole in confronto dei ministri del re, i fiscali regii limiterebbero ancora più la competenza della nunziatura.1 Il 15 ottobre 1621 anche il cappuccino Giacinto da Casale venne invitato ad appoggiare con ogni sforzo, durante la sua missione in Spagna, il nunzio nei conflitti giurisdizionali.2 Purtroppo Alessandro de Sangro non si addimostrò pari al suo difficile compito. I soprusi del governo spagnolo divennero sempre più gravi ed invano Gregorio XV se ne lagnò col re.3 Il 24 giugno 1622 il Sangro venne richiamato ed in sua vece venne nominato nunzio di Spagna Innocenzo de’ Massimi, vescovo di Bertinoro.4 Anche egli però non corrispose alle speranze concepite.5 Una lettera di 1 * Ood. 33. D 23 della Biblioteca Corsini in Roma. 4 Vedi la ““lettera di Agucchi a Giacinto da Casale del 15 ottobre 1621, Cod. 33 D 23, Biblioteca Corsini in Roma. 3 Vedi il * Breve a Filippo IV del 5 marzo 1622, Ami. XLV 24, Archivio segreto pontificio. 4 Vedi il * Breve a Filippo IV del 24 giugno 1622, ivi. Maggiordomo del Massimi era il canonico pisano Paolo Tronci; cfr. la * lettera a sua sorella nel Ood. S 5. della Biblioteca universitaria di Pisa. 5 Cfr. ‘«Cagioni che indussero la di N. S. Gregorio XV a levare la nunziatura di Spagna al patriarca d’Alessandria Msgr. Sangro et abusi al