69 rantasette alberi d’ogni parie. Eli’ebbe la soddisfazione di dar la pruova al suo conto tre volte e lo trovò sempre giusto: ella non viaggia come le valige. • Ma ohimè come breve e fugace è la gioia del viaggiatore! A Padova perdetti sì cara compagnia e il mio bastone, bellissimo bois de fer eh’ io piango ancora. Quando risalii quasi fuor «Iella porta, e tutto molle di pioggia e di sudore in carrozza, mi ritrovai spalla a spalla con T u-nico conduttore, che tutto quello che potè fare per me si fu d’offerirmi una buona presa di Ca-vernago. Da allora non presi più parte nè men con T orecchio all’interna compagnia non allungai più la mano pel finestrino al professor mio compagno; era colà come esule e sp-jgregato dai viventi a cassetto. Il conduttore dormiva. Mi consolò per altro più tardi il profes*-sore, assicurandomi che poco o nulla aveva perduto, e eh’ egli di dentro invidiava il mio posto di fuori. Ma noi crediate già voi : il professore ha una rara felicità; ei può dormire da per tutto. Chiuse gli occhi a Porta Savonarola e gli a-perse a \ icenza : Quandoejue bonus dormiteli Ho-, menu : più fortunato d’Omero ei dormì sempre. A questo modo senz’altro accidente siamo giunti a Vicenza, verso l’un’ora dopo la mezzanotte, quasi forieri della pioggia che nt; veniva