702 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo VII. Anche lo scritto contro il Petau fu proprio divorato dal mondo dei lettori; un anno dopo la sua comparsa esso aveva già la quinta edizione I1 II retore Balzac accusava la povertà della lingua francese, per cui egli non trovava le parole adatte ad esprimere il suo entusiasmo per il libro:2 il trionfo dell’Arnauld parve completo. Il Petau, del resto, non rimase in debito della risposta. La replica dell’Arnauld aveva consistito essenzialmente nel rinviare a proposito delle espressioni rinfacciategli, ad altre in cui dice\n il contrario, o anche nel formulare nel nuovo scritto in maniera più temperata, i punti contestati. Ora il Petau aggiunse alla terza edizione del suo scritto precedente un’appendice, in cui in un’ampio prospetto mostrava, come in generale nell’Arnauld si trovassero in luoghi diversi del suo libro espressioni contraddittorie. Quindi egli metteva in chiaro le mire effettive del suo avversario, esponendo in continuità tutto il tessuto di pensieri, che forma il fondamento del libro della Comunione frequente, ma si mostra solo a frammenti in luoghi disparati.3 Anche queste esposizioni del Petau erano adatte solo per lettori seri; sul gran pubblico esse ebbero difficilmente un’influenza immediata. Nelle edizioni posteriori del libro della Comunione frequente, l’Arnauld, non turbato da qualsiasi confutazione, presenta immutate le proposizioni antiche. Contribuì moltissimo ad accrescere l’entusiasmo per l’Arnauld il fatto, che il governo apparve deciso a misure di forza contro ili lui.4 La regina Alma, non disposta favorevolmente per i Giansenisti, fece intimare ai due capiparte, l’Arnauld e il nipote di St. Cyran, De Barcos, di giustificarsi a Roma per la loro dottrina. Ma si sollevò immediatamente l’opposizione più viva. Il Parlamento fece valere le libertà gallicane; l’Università dichiarò di dover proteggere la persona dell’Arnauld, la Sorbona interpose protesta contro il torto che si voleva fare ad uno dei suoi dottori. La regina, tuttavia, replicò il comando; ma l’Arnauld giudicò:5 «che Difenderebbe il precetto del Vangelo, se non fuggisse innanzi alla violenza degli uomini per riparare nelle braccia di Dio »; egli pertanto >i nascose « all’ombra delle ali di Dio », vale a dire presso rispetto]*' 1 Œuvres XXVI xlvi. 2 De Meyer 284. . . 3 De poenitentia publiea, lib. 7, o. 1-10: compendio del sistema de * nauld in 18 proposizioni; c. 20-28: otto contraddizioni dell’Arnauld (Di " dogm. IV 298-321). Il lib. 8 (ivi 312-332) esamina le singole risposte dell-nauld. ,, j . 4 De Meyer 270. Secondo il * Grimaldi (in data 1" aprile 1644, b 1 i o t e c a Angelica in Roma S. 3, 1) la « risoluzione presa regina» aveva destato «gran commozione», perchè gli amici dell-111' la rappresentavano come una macchinazione dei Gesuiti. 5 Œuvres XXVI xli»