1056 Appendice. ogni giorno (p. 355)! Ugualmente inesatto è il dire che (356) prima di Urbano Vili le questioni su la giurisdizione ecclesiastica erano state rarissime. Per dare il corrispondente sfondo al suo fosco quadro il Contarmi richiama il ricordo dei santi Papi dei tempi antichi. Questo insieme come pure i (suoi) lamenti sullla « tem|poralizzata spiritualità »,1 (356) ricordano i trucchi tante volte adibiti dai nemici dei Papi. Per provare come fosse adesso diminuita l’antica venerazione pei pontefici, il Contarmi si riferisce alle proteste pubbliche e ai libelli degli Spagnuoli contro Urbano, come se cotali attacchi non si fossero avuti ugualmente assai spesso anche priinia. Ancor più strana è l’osservazione da lui aggiunta a questo riguardo, che cioè in Poma si sia sopportato tutto questo con ’ troppa viltà ’, ricompensando gli avversari invece di punirli. Il contegno d’Urlba-no VI 11 contro il Cardinale Borgia e gli altri cardinali del suo partito2 dimostrano il contrario. Bipetendo di nuovo il suo pensiero il Contarmi conclude: «Le antiche forze della Chiesa nella dipendenza, nolT amore e devotione dei prillici]ti consistevano, ma hoggidì, che questi non hanno di Padre comune altro che il nome, grandemente diminuite et indebolite rimangono» (356). In realtà appunto Urbano Vili.«’era dato ogni premura per mostrarsi ’padre comune’ e nell’affare della Valtellina e durante la guerra per la successione mantovana e in tutte le altre vicende posteriori,3 ma precisamente questo rese sospetto ai Veneziani il papa volendo essi che fosse loro partigiani« e loro alleato di guerra contro gli Spaglinoli. 4 Parimenti inforMata è un’ ulteriore lagnanza del Contarmi cioè il farsi troppo facilmente uso della scomunica, mentre invece Urbano si era rifiutato di colpirne Luigi XIII malgrado il desiderio degli Spagnuoli.5 Si contraddice lamentando egli stesso passibilmente la ritrosia dei Papi verso « i venerandi Concili » i quali « con tanto successo combatterono le eresie » (357), mentre sai benissimo che con sommo dispiacere d’Urbano Vili e in opposizione ai concili proprio il governo veneziano aveva strettissimi rapporti con gli eretici d’ogni setta e concedeva loro a Venezia delle libertà più grandi che non ogni altro governo cattolico. Accingendosi a fruttare dello Stato ecclesiastico, quale introduzione, il Contarmi pone coane assioma, che la Chiesa non dovrebbe essere difesa a guisa di fortezza.8 Questa osservazione non è che l’espressione del isuo dispiacere, ripetuto in altri luoghi della Bel azione (vedi specialmente p. 362), per lo zelo d’Urbano Vili (di promuovere la difesa militare dello Sitato Pontificio. I Veneziani non s'erano rammentati di queU’assioma del Contarmi quando spinsero 1 Ofr. sopra p. 729. 2 Ofr. sopra p. 441 s. 3 Ofr. sojxra p. 3S3. 4 Ofr. sopra p. 3S4 ss., 395 ss. 5 Ofr. sopra p. 282 s., 440. 6 « Ecclesia Dei non est defendenda more eastrorum » (357). Son queste parale di S. Tommaso <11 Canterbury (lezioni del Breviarium al 29 dicembre).