436 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo IV. quanto vergognosamente il re svedese calpestasse la clausola in favore dei cattolici contenuta nel trattato di Barwald. Da tutte le parti giungevano notizie che vescovi, sacerdoti e religiosi venivano derubati e maltrattati, per cui Bagno aveva ragione di presentare le sue rimostranze.1 Il 13 dicembre 1631 il cardinale segretario di Stato ritornò ancora una volta sull’argomento: l’oppressione che devono soffrire i cattolici in Germania, contraria allo spirito e alla lettera del trattato, dimostra chiaramente che colà gli Austriaci e gli altri principi cattolici vengono trattati dai nemici della religione nello stesso modo: questo danneggiamento della Chiesa finirà col ricadere anche sulla Francia.2 Bisogna ammirare la pazienza colla quale il papa e i suoi nunzi facevano e rifacevano sempre il tentativo di indurre la Francia a rompere con Gustavo Adolfo e di portare le case d’Absburgo e dei Borboni alla conciliazione. A questo piano la diplomazia romana tenne fermo con una tenacia senza esempi.3 Ma le speranze della sua attuazione erano più che mai esigue. Nel gennaio 1632 a Madrid si era deciso di rompere completamente con la Francia, e, per quanto la notizia della perdita della flotta che doveva portare l'oro dall’America avesse alquanto intiepidito lo zelo bellicoso, esso non era però punto spento. D’altra parte Richelieu insisteva per la continuazione della sua lotta coperta contro gli Absburgo, a mezzo dei suoi alleati protestanti. Egli tendeva ora la sua mano verso l’Alsazia, motivandolo con la necessità di proteggere questo bel paese da Gustavo Adolfo. Per il papa ed i suoi nunzi il tentativo della conciliazione della Francia con gli Absburgo diveniva sempre più difficile. Essi cercarono ora, per quanto invano, di raggiungere l’avvicinamento di Richelieu con Olivares, poiché ritenevano erroneamente che la rivalità personale dei due ministri costituisse il principale impedimento della pace. Esso era invece più profondo, poiché si fondava sui diversi scopi che la Francia e gli AbsbuK" perseguivano. Nei primi mesi dell’anno 1632, vennero fatti da parte del papa nuovi sforzi per indurre Luigi XIII, Filippo IV e Ferdinando a comporre pacificamente i loro conflitti. Non fu colpa del p»Pa '' dei suoi rappresentanti se lo scopo non venne raggiunto, P°lC u essi fecero di tutto per porre un fine alle gravi angustie 1 11 cattolici tedeschi col ristabilire l’accordo fra le potenze catto liche.4 1 Vedi in Appendice n. 22 la * Lettera di Barberini a Bagno del 2 no'1 " bre 1631, in cifra, Biblioteca Vaticana. ,, 2 Vedi in Appendice n. 23 la * Lettera cifrata di Barberini a Bagno < 13 dicembre 1631, ivi. 3 Vedi Leman 100 8. 4 Vedi la descrizione particolareggiata in Leman 101-118.