956 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XII. fece altresì alla chiesa di S. Anastasia, posta a piè del Palatino sotto i palazzi imperiali, al posto della facciata caduta nel 1634 a causa di un uragano, una facciata nuova, semplice, in mattoni, che porta nel mezzo del cornicione l’arma di Urbano Vili. La chiesa ebbe altresì un tetto nuovo.1 L’Arigucci, aiutato dal cappuccino Michele da Bergamo, restaurò, sempre per incarico del papa, la chiesa dei SS. Cosma e Damiano, fondata da Felice IV (526-530) nel tempio rotondo (li Romolo, figlio di Massenzio (del 307), e in due altri edifìci antichi, ma divenuta inservibile per l’umidità. Perciò venne innalzato il suolo di un piano intero, corrispondentemente al livello di allora di Campo Vaccino, e così scomparve il pavimento marmoreo a lastre figurate in mosaico « opus sectile »; rimasero invece intatti i mosaici absidali di Felice IV, fra i più belli di Roma.2 La chiesa, per opera di Domenico Castelli, impiegato a preferenza dai Barberini, ebbe anche un nuovo altare maggiore, uno splendido soffitto ed un campanile.3 Per la decorazione marmorea, eseguita su disegni del Bernini, per le reliquie di santa Francesca Romana ritrovate nel 1638 nella chiesa omonima, Urbano Vili spese 1700 scudi.4 Egli sussidiò inoltre la costruzione di S. Isidoro intrapresa da Luca Wadding 5 e fece restaurare i SS. Quirico e Giulitta,6 S. Lorenzo in Fonte 7 e le chiese rovinate dei SS. Pietro e Marcellino presso Torre Pignattara e di S. Urbano presso il Bosco Sacro.8 La chiesa dei SS. Quattro Coronati, fatta restaurare ed per la restaurazione e l'abbellimento della chiesa, per la quale Andrea Camasnei dipinse il quadro d’altare; vedi Presenzimi, loc. cit. 68 s. Cfr. anche * Barb. 4409, p. 71 e 72, loc. cit.; Tripepi, Papato IV 67 s., V 71 ss.; Anal. Boll. XVI (1897) 248; Pollak-Frey 193 s. 1 Vedi Bagi.ione 180; Martinelli 44; Ciaconius IV 517; F. Cappello, Notizie di sant'Anastasia, Roma 1722, 12 s. (cfr. 26 s.); Pollak-Frey 20 8. Vedi anche * Barò. 4409, p. 80, loc. cit. 2 Vedi Martinelli 106; Egger, Codex Escorialensis, Vienna 1906, 100; Posse, Sacchi 21; Pollak-Frey 158; * Barb. 4409, p. 65 s., loc. cit. 3 Vedi Baglione 180; Totti 155; Martinelli 61; Ciaconius IV 519; Forcella IV 59; F. A. Pompa, La basilica dei Ss. Cosma e Damiano, Roma 1727, 31 s.; B. Mezzadri, Disquisitio de s. mart. Cosma et Damiano, Romae 1747, 61 s., 67 s.; Letarouilly 559 s.; Pollak-Frey 116 s.; Hülsen, Das Forum Romanum,2 Roma 1905, 210 s. Cfr. * Barb. 4409, p. 69-70, loc. cit. Su D. Castelli vedi Thieme VI 140. 4 Vedi Nabory, Leben der hl. Franziska Romana, rifuso da Ch. Stelzek, Magonza 1888, 387; Lugano, 8. Maria Nuova, Roma 1923, ili. 9 e 20 col relativo testo. Cfr. Forcella I 56. 5 Cfr. Pollak-Frey 158 e sopra p. 855. 6 Vedi Ciaconius IV 517. 5 Vedi Forcella IX 425. 8 Vedi Baglione 180; Totti 128; Martinelli 139 s.; Poi.lak-Frey 192, 195. Nel concistoro del 16 settembre 1626 il papa ordinò il restauro delle chiese in Ostia, Porto, Frascati e Magliano (Sabina); vedi * Acta consist., Archivio segreto pontificio.