360 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo III. con la rapina di vescovadi e di conventi e la salvezza di molte centinaia d’anime. iTon era egli obbligato a fare per la conservazione e la restaurazione della vecchia Chiesa ciò che i principi protestanti avevano fatto per la fondazione e la diffusione della nuova ? Gli sorridevano inoltre anche dei vantaggi materiali e politici: col riacquisto dei vescovadi della Germania settentrionale si poteva provvedere al minorenne arciduca Leopoldo Guglielmo, si aumentava il numero dei voti ecclesiastici alla dieta dell’impero, e si guadagnava un punto d’appoggio per la progettata egemonia imperiale sul mare del ìiord.1 Ad agire finalmente si sentiva spinto anche dalle proposte dei vescovi di Würzburgo, Bamberga, Eichstädt, Costanza e Augusta, giunte nel settembre 1628, le quali tutte chiedevano una procedura giudiziaria sommaria e di rapida esecuzione, onde arrivare alla restituzione dei beni loro sottratti nella Svevia e nella Franconia.2 Data la situazione favorevole - il protestantesimo tedesco era allora più debole e più umiliato che dopo la guerra smalcaldica 1 -r bisogna meravigliarsi che si aspettasse ancora fino al 6 marzo 1629 prima di emanare l’editto generale chiesto a Mühlhausen, il quale doveva rimettere la Chiesa cattolica con un colpo solo in possesso di tutti i beni e diritti perduti dopo il 1552. Questo ritardo impressionante aveva cause diverse. Oltre alle difficoltà della formulazione giuridica,4 si facevano sentire già allora quelle discordie che più tardi dovevano contribuire in modo così evidente a far naufragare l’editto. Anzitutto fu il vecchio antagonismo frale case d’Asburgo e di Wittelsbach che portò anche questa volta grave danno alla causa cattolica. È vero che il 22 febbraio 1628 era stato concluso un trattato, in base al quale Massimiliano, per la sua rinuncia all’Austria inferiore, riceveva il Palatinato superiore e quello inferiore su la destra del Beno, ciò che ebbe per conseguenza la completa restaurazione cattolica del Palatinato superiore.6 Ma nello stesso tempo il buon accordo tra l’imperatore 1 Vedi Tupetz 374 s. 2 Vedi Ritter loc. cit. 98; Günter, Restitutionsedikt 42 s. 3 Giudizio di Riezler (V 333). 4 Cfr. Ritter loe. cit. 101 s. 5 Sulla restaurazione catt. nel Palatinato superiore, che, per riguardo all* Sassonia, incominciata appena nel 1625 lentamente, nel 1627 assunse un carattere più radicale e dall’aprile 1628 venne attuata rigidamente, vedi Hist.-p Blätter III 628 s. CXXII 787 s.; Wittmann, Gesch. der Reformation ni dei Oberpfalz, Augusta 1847; Sperl, Der oberpfälzische Adel und die Gegenreform