a terra le sedie, ora spegnendo i lumi e che so io; un Lei gatto d’Angola che avea dichiarato guerra aperta a tutte le cose pendenti della stanza, non esclusi i gheroni del mio povero vestito, ch'io era costretto di raccorre ad ogni istante per metterli in salvo da quelle unghie nemiche; la signora ed io formavamo tutta la bella adunanza. 11 dialogo che si aggirò lungamente in mancanza del teatro, ch'era ivi chiuso, sull’intemperie della stagione, sull’ultimo passeggio, sulla buona educazione dei figliuoli, ed altre piacevolezze, era laiora pur rallegrato da certo tuono di voce imperiosa, ed autorevole, che la signora ora dava sui ragazzi, ora su quell’ avversario d’ogui cosa che tremola, a contenerli in dovere. Nè per attender che io facessi vidi poscia ivi comparir altri umani volti fuorché quel della vecchia, la quale zoppicando, e fregandosi gli occhi per cacciarne via un sonno allora allora interrotto, entrava di quando in quando a vedere che fosse, chiamata dal suono del campanello della stanza, che i due putti ad ogni tratto tiravano per innocente diporto. Qui il viaggiatore si diffonde a parlare di più altre tertulic per lui visitate, e che poco più, poco meno trovò tutte ad un modo nelle classi mezzane; e di vero il circolo il più delle volte si ristringe ad un puro cerchio