Azione militare di Riclielieu, 409 Anche il duca Carlo Emanuele di Savoia assumeva un atteggiamento molto equivoco. Nelle sue memorie Eiehelieu lo dice una volpe astuta, ma vero è che trovò nel cardinale il suo maestro. Riclielieu comprese subito che il « portinaro delle Alpi »1 coi negoziati non mirava ad altro che a ritardare l’avanzata dell’esercito francese, fino a tanto che egli fosse abbastanza forte da oppor-visi con la forza. Dopo che le trattative condotte col principe di Piemonte dal 4 fino all’8 marzo a Bussolino, due ore al di là di Susa, non avevano raggiunto alcun risultato soddisfacente,2 Ri-chelieu, invece di marciare su Casale, decise di usare la forza contro il Savoia che poteva impedirgli la ritirata. Concentrò quindi il suo esercito nella valle della Doria Riparia, e il 13 marzo si mise in marcia contro il duca di Savoia che stava tra Avigliano e Rivoli con 15 mila uomini. Il cardinale marciava in testa, indossando la corazza e con le pistole nella fonda. Nella notte dal 17 al 18 marzo venne operato il passaggio sulla Dora. Imperversava un temporale così terribile, che i soldati imprecando mandavano al diavolo il cardinale; l’impresa tuttavia riuscì completamente. Il duca di Savoia prima dell’avanzata dei Francesi da Rivoli si era ritirato a Torino e s’era posto apertamente dalla parte degli Spagnuoli e degli imperiali.3 La situazione dei Francesi era difficile. Buttar delle truppe senza viveri in Casale sarebbe stata una mossa che avrebbe ancora peggiorato la situazione di colà. Star fermi era pericoloso per diversi motivi, e un attacco su Torino impresa disperata. Allora Eiehelieu, altrettanto eminente come generale che polisco, prese l’ardita decisione di volgersi rapidamente verso sud, lungo la fronte dell’esercito savoiardo, e contro Pinerolo che non •'i'a abbastanza difeso e che dominava la strada del Monginevro. (,ia alla fine di marzo Pinerolo dovette capitolare.4 Si fecero allora le meraviglie che « colui il quale era venuto a proteggere ,i(‘"li oppressi procedesse egli stesso all’oppressione di un alleato».5 I'adrone dei passi del Piemonte e convinto che Casale poteva "■nere ancora alcun tempo, Richelieu era ora in grado di aspet-'are le mosse dei suoi avversari. Questi erano discordi. Spinola aveva f'on Collabo ogni sorta di ripicchi, come dice Khevenhiiller, perchè 11 Primo pretendeva il comando supremo anche sulle truppe impenali.« I successi dei Francesi parvero adatti a rendere i loro Vedi Capriata 719 s. \ edi Khevenhuixer XI 1373 s.; Capriata 718 s. , I®di. Capriata 723; Quazza II 53 s. Il -.j Capriata 223 s.; Zwiedineck-Sudeniiorst II 153 s.; Qdazza Franzós. Gesch. II 360, secondo la * lettera del legato t rHe in * Nicoletti, Biblioteca Vaticana, edi Zwiedineck—Sùdenhorst II 155.