Cattive condizioni di sicurezza in Roma: pretese degli ambasciatori esteri. 875 vano gli stranieri da tutte le parti del mondo, erano difficili a sradicare.1 Cattive erano le condizioni della sicurezza pubblica in Roma. La, nobiltà e gli ambasciatori, anche taluni cardinali, come Antonio Barberini juniore e Carlo de’ Medici, si circondavano di armati e prendevano perfino ex-banditi al loro servizio. Non fa meraviglia, che tumulti e scontri sanguinosi colla polizia fossero assai frequenti.2 Per molte parti le condizioni ricordano i tempi più barbari del .Medioevo. Erano soprattutto i contrasti nazionali tra Spagnuoli e Francesi, e, dopo questi, dispute di precedenza e di rango a dare oc casione alle baruffe e a rendere assai spinoso l’ufficio di governatore di Roma. Un quadro perspicuo di molto interesse per la storia della cultura è dato in proposito da un diario che s’inizia coll’entrata in carica del governatore Giovanni Battista Spada (18 gennaio 1635) e giunge fino al suo ritiro nel settembre 1643.® È incredibile con quali difficoltà ebbe a lottare questo valoroso funzionario per mantenere ordine e giustizia in Roma. Sorgente continua di fastidi era la meticolosità, inconcepibile pei' le generazioni posteriori, con cui quell’età sorvegliava tutto ciò che riguardasse il cerimoniale. Gli ambasciatori di Francia e Spagna avevano in Roma disputato sempre per la precedenza. Accanto a questa, però, v’erano altre contese per la precedenza all’ordine del giorno: tra gl’inviati ed i funzionari superiori, specialmente il governatore, tra i cardinali e le antiche famiglie nobiliari. Alla corte pontificia il maestro delle cerimonie era una personalità importantissima, ed egli vegliava con il più grande scrupolo sulle testimonianze di onore competenti ai diversi dignitari. Una forma singolare di onore, prestata la prima volta dal marchese Mattei al cardinale Alessandro Farnese, e da allora entrata in uso, consisteva nel fermarsi colla propria carrozza, se s’incontrava quella di un personaggio et loro fautori e ricettatori», del 27 novembre 1624 (Editti V 60, loc. cit.). ‘Editti contro il bagnarsi senza vesti nel Tevere del 1637 e 1642, ivi V 51. 1 II numero delle meretrici, per lo meno, non crebbe; esso si mantenne quasi uguale; vedi Studi e docum. XII 177. 2 Cfr. * « Discorso sopra il fatto tra Spagnoli e birri occorso in Roma del 1627 ». Vai. 7850, p. 233 s. Ivi 250: * « Relazione di un fatto seguito in Roma nel 1636 tra sbirri e gentiluomini per la carcerazione di Evandro Balata ». Biblioteca Vaticana. * « Relatione del seguito tra Spagnuoli e sbirri in Roma l’a. 1629», Cod. VIII, G. 28, p. 319 s. della Biblioteca Liechtenstein in Vienna. 3 * « Relatione de’ casi e contese gravi con cardinali, ambasciatori et altri Principi seguiti in Roma dalli 18 gennaio 1635 per tutti li 18 settembre 1643 scritta da Msgr. G. B. Spada Lucchese in detto tempo governatore di Roma» l’nf. 10318. * Relaz. d. conclavi I 1-128, Biblioteca del Campo s a n t o Teutonico in (Rom a). Cfr. Barb. 4848, 4863, 4975, Ottob. 2710, Biblioteca Vaticana; Ehrle, Spada 17 s., 21 s., 96 s.