32 Gregorio XV. 1621-1023. Capitolo I. senza il quale pareva escluso che si potesse giungere ad un’elezione qualsiasi; taluni anzi calcolavano che il Borghese disponesse di alcuni voti al di là della richiesta maggioranza di due terzi.1 Ed in fatti in sul principio il Borghese si sentiva cosi sicuro del successo che sdegnò d’occuparsi delle contromanovre dei nemici del Oampori.2 L’accanimento che spiegava l’Orsini per escludere il Campori non avrebbe potuto essere maggiore. Egli vedeva in lui un vecchio nemico della sua famiglia, che lo aveva offeso personalmente con mordaci allusioni. Egli poteva contare con sicurezza sul gruppo Aldobrandini, tutto in armi contro il Borghese, ma poteva inoltre nutrire anche la speranza di tirare dalla sua qualche partigiano di quest’ultimo.3 Quando i 52 elettori,4 al mattino dell’8 febbraio 1621, dopo il consueto discorso sulla nomina del papa, tenuto dal famoso oratore Agostino Mascardi, si ritirarono nel conclave, preparato in Vaticano, l’Orsini credeva per certo che gli sarebbe riuscito di escludere il Campori.5 Per impedire questo, il Borghese mise in opera tutti gli espedienti possibili, zelantemente coadiuvato in ciò dai suoi intimi, specialmente dal Savelli e dal Pignatelli, dai cardinali Zappata ed Este, dal principe Savelli, rappresentante dell’imperatore e dal duca Alburquerque. Tutti costoro si davano un gran da fare per mantenere compatti gli aderenti del Campori e guadagnargli nuovi amici. Il compito però si dimostrò difficile, perchè il Campori non era amato e taluno trovava insopportabile che con la sua nomina si prolungasse ancora il periodo del predominio Borghese. L’Este tentò, ma invano, di guadagnare per Campori Bevilacqua e Pio. Pignatelli voleva provare al Bellarmino ch’era obbligato in coscienza a votare per un candidato così degno. Se questo è veramente il caso, rispose il Bellarmino, non vedo che sia necessario tutto l’armeggio che si va spiegando, prima ancora che, in base alle prescrizioni, sia fatta lettura delle bolle del conclave. Nè il Pignatelli ebbe miglior esito inoltre nel Cod. 6581 p. 152 s. della Biblioteca di Stato in Vienna e nell’A rchirio di Stato in M o d e n a . Su quest’ultima copia è fatta la stampa di F. L. Mannucci negli Atti d. Soc. TAg. XLII 524 ss. Ibidem, a p. 93 s., sull’origine di quest’opuscolo. 1 Vedi la * Relazione degli ambasciatori d’obbedienza veneti in Bakozzi-Berchet Roma I 115. Cfr. SagmOller, PapsticahlbuUen 230, n. 4. 2 Vedi la Relazione degli ambasciatori d’obbedienza veneti, loc. cit. Cfr. il giudizio di A. Tassoni nella relazione pubblicata dallo Stornatolo (Misceli. Ceriani, Milano 1910). 3 Vedi la * Relazione del card. Orsini, loc. cit. 4 Vedi Biografia del card. Campori, Modena 1878, 25. 5 Vedi la * Relazione del card. Orsini, loc. cit.