Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XI. di Castro e facendo altri preparativi guerreschi, a fin di rendersi, com’egli disse apertamente, « una volta per sempre formidabile ai Papi M.1 A questo punto Urbano Vili procedette. I Farnese dovevano unicamente ad un privilegio di Paolo III, che la grande strada di comunicazione tra Roma e la Toscana portasse da Monterosi, anziché come prima da Sutri, per Ronciglione, e che fosse permessa la libera esportazione di grano da Castro. Il 20 marzo 1640 la strada venne portata di nuovo a passare per Sutri, fu vietata la lucrosa esportazione di grano da Castro e revocato il permesso di contrarre prestiti.2 Queste misure furono gravi colpi per il duca fortemente indebitato. Egli tuttavia non perdette il coraggio, perchè sperava nell’aiuto di Richelieu. La simpatia, che il cardinale francese mostra \ a ai Farnese, lo incoraggiò alla resistenza.3 A Castro era già diffusi la notizia dell’appressarsi di un esercito francese;4 invece di questo apparve al principio dell’agosto 1641 un monitorio papale, che intimava al duca di congedare i suoi soldati entro 30 giorni e di demolire le fortificazioni di Castro. Non avendo egli ottemperato alle ingiunzioni, gli fu posto un termine tino al 26 settembre sotto minaccia di pene più gravi.5 Odoardo Farnese, confidando nell’aiuto della Francia, non pensò a cedere, e fece proseguire gli armamenti.6 La guerra, così, divenne inevitabile.7 Urbano Vili convocò in conseguenza mia 1 * Nieoletti IX 56. 3 Per il mantenimento della sua autorità, rileva il Nieoletti, il papa >' vide costretto a una misura alquanto rigorosa: * « Questa dunque (che <■**'! curiosamente stata fin hora cercata, e che lia fatto abbagliar tanti scrittori r sciorre tante lingue) fu la cagione, altrettanto giusta quanto necessari; privare il Duca di Parma de’ favori della s. Sede, nel particolare delle trai!' de’ grani dello stato di Castro, che senz’alcun titolo oneroso egli gode\ d’intimargli l’estintione de’ Monti». Segue una esposizione storico-giuriili'‘ particolareggiata dei «tratti de’ grani» ivi 56-59. Il 10 aprile 1641 venni istruito il nunzio di Parigi circa i «tratti»; per essersene abusato la Cameni aveva revocato il privilegio di Clemente Vili; vedi ivi 87 s. È divertente qia che scrive il Ciiledowski (11 140): « In Roma regnava una grave carestia. 1 ‘ il Farnese proibì l’esportazione di grano da Castro ». 3 Vedi * Nieoletti IX 63 s.; Demaria 208. 4 Vedi * Nieoletti IX 65. 5 Vedi ivi 66 s. Il 16 agosto 1641 Urbano Vili dette incarico a Lud. " cardo di visitare Castro e di ordinare colà la soppressione di tutte le inno' az>' militari (Bull. XV 134 s.). 6 * Nijoletti (IX 68 s.) dà notizia delle deliberazioni di allora secondo diario del 28 settembre 1641. , ! Sulla «guerra di Castro» cfr. di parte francese V. Siri, Mercurio histona de' correnti tempi I, II, Casale 1640 s., e Memorie recondite, Roma 1»>‘ ■ (straordinariamente prolisso, e per questo dal Muratori [.Din.] 8'u8,a,y,||1 biasimato); di parte veneziana Batt. Nani (cfr. su lui F. N. Mocenigo, B. - ""