II numero degli abitanti in Roma. 877 ad una rottura tra Roma e Parigi.1 L’inviato spagnuolo, Castel Rodrigo, non volle rimanere indietro al suo collega: nella notte di Natale del 1639 egli fece arrestare da banditi prezzolati, nella chiesa di S. Andrea delle Fratte il principe di Sanza, imputato di congiura contro la Spagna, e giustiziare l’infelice.* Il numero degh abitanti di Roma ammontava nel 1623 a 111.727; esso salì nel 1624 a 113.814, nell’anno giubilare 1625 era asceso a 115.444, raggiunse nel 1626 la cifra 116.454 e per tre anni si mantenne quasi allo stesso livello, ma scese nel 1629 a 115.549 e diminuì costantemente fino al 1633, per risollevarsi lentamente d’allora in poi. Nell'ultimo anno di governo di Urbano Vili esso era di 110.608.3 II numero delle famiglie presenta un quadro diverso da quello degli abitanti. Non mancano anche qui oscillazioni, ma è innegabile, che la quantità degli uomini celibi che vanno e vengono, si restringe: mentre si accresce quello delle famiglie di fissa dimora. Nel 1623 si contavano 26.854 famiglie, nel 1641 31.758.4 Una rassegna delle famiglie romane di allora, scritta da Teodoro Ameyden,5 comincia per l’alta nobiltà con i Colonna, gli Orsini, i Conti e i Savelli come i più antichi. Queste stirpi nobiliari si pascevano ancora della gloria antica, ma erano gravemente indebitate e avevano bisogno dell’appoggio del papa; appoggio che Urbano Vili dette anche loro effettivamente.6 Dopo queste quattro prime fandglie nobili venivano subito i Caetani, di cui si riteneva, 1 Cfr. sopra p. 533. 2 Cfr. Ademoixo, Il principe di Sansa nella Riv. Europ. XI (1879) 53 s. Vedi anche Arch. stor. Napolet. Ili 726 s. L’inviato fiorentino scriveva il 14 gennaio 1640, « il papa è irritatissimo dell’attentato nella sua città e più dell’impotenza di vendicarsi, poiché il processo non approdava a nulla » vedi Ademollo, loc. cit. 221). 3 Vedi Studi e docum. XII 177. 4 Vedi ivi. Cfr. Ranice III 44 s., ove però i numeri sono in parte errati. 5 Vedi * Relatione della città di Roma, nel Cod. Chig. N. II 50, p. 246 s., Biblioteca Vaticana, utilizzata dal Ranke III 41 s., il quale Però non dà nessuna indicazione di provenienza. Una seconda copia •n Varia polit. 150, p. 646 s., Archivio segreto pontificio. Data della redazione: 1649. 6 Cfr. Alv. Contabili 358. L’autore della * Relatione sopra citata (n. 5) osserva a proposito dei Savelli: « È costume di quella casa che le donne di rado o mai escono di casa e uscendo vanno in carozza chiusa et incognite, costume lodevole tratto dal antico Romano..... Ho osservato che li Conti e Savelli espongono nelle loro case i ritratti degli pontefici delle loro famiglie come trofei della loro nobiltà e nelle case degli Orsini non si vede mai la figura d> Xiccolò III nè in quella de’ Colonnesi la di Martino V. La ragione sarà che je dette famiglie non possono raccontare tanti pontefici quanto ne raccontano due prime o vero per mostrare che la grandezza loro non dipende da’ Papi ». ■ tolti particolari in La storia delle famiglie Romane di Teodoko Amayden con ('wte di C. A. Bektini, 2 voli., Roma 1910 e 1914.