a8 splendore n’è passeggero, n’è lieve, è l’ultimo tremolio d’ una fiaccola già presso a morire, e quel terribile gelo della indifferenza viene ad occupare il suo luogo, pur beato, s’ ella ancora non è seguita dal dispetto e dall’avversione I Allora cerchiamo fuori delle nostre porte i piaceri : la nostra donna non è più il fido secretarlo del nostro cuore, e a lei anzi il cuore si nasconde; si cela. Se non che noi le insegnammo ad amare, ella gustò il dolce dell’ amore, delle maniere soavi; ci si avvezzò, se ne fece un bisogno: onde qual meraviglia s’ella intorno si volge, ed altrove cerca chi l’ami? Ma per quanto si voglia perfidiar contro a loro, sono certo che nè storia, nè cronaca, nè tradizione porgerà solo un esempio di tale, o tal altra, che amata veramente da un uomo abbia fatto il piacere d’un altro. Ma diamo ancor che ve n’ abbia : queste si deono più tenere in conto di mostri morali, che non di femmine, simili a quei miseri capricci della natura, per cui nasce talora un animai con due fronti o più gambe, i quali non appartengono a specie veruna. Non mi ricorda più chi egli si fosse, ma certo aveva ragione quel filosofo, il quale di tre cose ringraziava il suo Dio : quest’ è d’ averlo fatto uomo piuttosto che bruto, greco piuttosto che barbaro, ed uomo piuttosto che femmi-