Il memoriale di Azzolini. 453 dalla guerra mantovana e recentemente ancora da un conflitto con Venezia, egli non poteva andare oltre agli importi già approditi. In questa misura però egli voleva continuare le sue sovvenzioni. Egli continuerebbe inoltre come per il passato ad ammonire insistentemente il re francese, affinchè non aumentasse con la sua alleanza la potenza dei protestanti. Le ragioni per cui non si lasciava indurre ad entrare in una lega austro-spagnuola verranno esposte dal cardinale Azzolini. Il papa, così dicevasi nel memoriale compilato da questo cardinale, è fermamente deciso a non concludere un’alleanza che, in contradizione con la sua qualità di padre universale della cristianità, lo coinvolgesse in una guerra con un principe cattolico. S’aggiunga che si era lasciata aperta la portai di questa alleanza anche a potenze eretiche, con le quali il pupa non vorrebbe mai entrare in rapporto; ch’egli inoltre non pi'irebbe assumere per suo conto la difesa di tutti i regolamenti dell'impero, per esempio del trattato di Passavia, così dannoso alla Chiesa. Anche se era vero che egli s’era fatto, a mezzo del suo nunzio, mediatore della pace di Ratisbona, egli non aveva però assunta nessuna garanzia per il suo mantenimento. Perciò egli non aveva colpa se avveniva qualche cosa contro questi accordi e se la Francia non restituiva Pinerolo al duca di Savoia. Coi Gri--i« »ni, essendo eretici, il Capo supremo della Chiesa non poteva trattare per i passi alpini. Siccome per l’entrata del papa nell’alleanza non v’era altra ragione che quella che egli pagasse sussidi. ed egli a tali sussidi, se lo potesse, era disposto anche senza alleanza, cadeva con ciò ogni ragione della sua parteciparne. In fine non si conveniva alla sua dignità di aderire ad una lena le cui condizioni erano state stabilite senza di lui.1 Non ostante l’esperienze fatte, Pàzmàny non lasciò però •■adere tutte le speranze. Egli fece ai cardinali Azzolini e Barberini le rimostranze più insistenti e le ripetè, quando giunse la terribile notizia che Tilly era stato ferito a morte e gli Svedesi invadevano la Baviera. Con parole eloquenti egli descrive in una lettera al cardinal Barberini - un’indisposizione l’aveva costretto ^ rimanere in camera - l’aumento del pericolo, gli orrori compiuti dagli Svedesi in Baviera e il contegno traditore della Francia, • he aveva dato in braccio al re svedese Massimiliano invece di te-uere colui lontano dal territorio bavarese, come prevedeva il trattato, e invece di prestare alla Baviera contro l’invasione 1 aiuto contrattualmente previsto.2 Appena il suo stato di salute glielo permise, Pàzmàny fece UI> nuovo tentativo per far mutar pensiero al papa. Ciò av- 1 Vedi Haxuy II 279; Leman 157 s. 2 Vedi Klopp III 2, 673; Leman 160 s.