Avvertimenti di Gregorio XV al suo nepote il cardinale Ludovico. 63 inspirando loro riconoscenza col beneficarli, coll’usar loro correria e dimostrare fiducia. Xon parteggiasse per gli uni contro ili altri, facendo una differenza come fra figliuoli veri e adottivi, uè seguisse l’esempio di coloro che seminano fra le creature la discordia per poterli poi più facilmente dominare.1 A parte il resto, ciò potrebbe recar danno anche a lui stesso. Se nel conclave e altrove non trovasse la gratitudine che poteva attendersi, non se n’esca fuori subito con una dichiarazione di guerra, ma chiuda idi occhi sullo sbaglio commesso. Di fronte agli altri cardinali abbia un comportamento dignitoso e ad un tempo cortese. Anche qui trascuri eventuali offese i renda bene per male. « Nè vi dia fastidio ch’essendo ciascun cardinale stato beneficato da noi così largamente che confessino haver ricevute più gratie il.t noi in sedici giorni che d’altri in sedici anni (si accenna eviden- i « niente ai 16 anni di pontificato di Paolo Y), vi si dimostrino poi alcuni così ingrati; poiché tal è la proprietà di questo cielo, tanto amico dell’interesse presente, e tanto contrario alla gratitudine •lei passato, che sarebbe più tosto da maravigliarsi se loro facessero il contrario ».2 Coi principi esteri veda il Ludovisi di conservare buoni rapporti, meno per i loro favori, che per non averne qualche danno e affinchè l’essere in buona relazione con loro aumenti il suo prestigio. Due mezzi giovano per assicurarsi il favore dei principi: quello che il nepote nella sua attuale posizione veda di tener conto dei loro interessi, prevenendo i loro ambascia-tori nel chiedere grazie per loro e l’altro di guadagnare l’estima-zieue dei principi colle sue proprie doti personali, come la costanza, la sagacia, la sincerità, la generosità, e inoltre con la capacità e la conoscenza degli affari e del mondo ed infine la virtù.3 Alcuni •li questi consigli potranno sembrare fin troppo naturali. Ma quanti dovettero apprendere dall’esperienza più amara come sia diffìcile di attenersi nella pratica della vita a regole così semplici e tome sia facile di trascurarle nella ressa e nel groviglio degli affari ! Spesso le osservazioni del papa gettano un raggio di luce sulla situazione d’allora alla corte romana, sullo spirito che penetrava nella Koma della riforma cattolica, come anche sulla stessa personalità di Gregorio XV che, stando in mezzo alle agitazioni della vita, guardava da sereno osservatore con occhio tranquillo la situazione e tirava le sue conclusioni. Si può dire lo stesso degli ulteriori avvertimenti che riguardano i parenti, i servitori e i visitatori del nepote. In quanto ai consanguinei e particolarmente agli Aldobrandini, il papa raccc- 1 * Avvertimento n. 5. 3 Ivi n. 5. 3 Ivi n. 6.