084 Urbano Vili. 162.1-1644. Capitolo XII. vicino palazzo (lei Patrizi era passato ai Costaguti. Un vicolet ; • • portava di là alla chiesa di S. Ambrogio della Massima, novamen costruita nel 1606, con adiacente convento delle Benedettine. Da,] Quattrocento derivava la notevole casa di Lorenzo de’ Manili;1 dal Cinquecento la chiesa di S. Caterina de’ Funari. Anche il Bione della Regola, che seguiva sulla ri\ del Tevere, denominato altresì « Arenula » dalla sabbia del fiume, racchiudeva in se grandi contrasti. Da una parte vicoli oscuri, ancora del tutto medioevali, dall’altra i magnifici palazzi dei San Croce, Cenci e Spada,2 l’ultimo con bel giardino verso il Tevere; palazzo Barberini ai Giubbonari, presso il Monte di Pietà, e, tui «eclissante, il palazzo gigantesco dei Farnese, con i suoi tesoli di arte antica e moderna. Nella piazza stendentesi innanzi, deli-minata dal duca di Parma e ornata da due fontane,3 era il Palazzo Pighini con famose statue antiche. Oltre a molte altre antiche chiese più piccole, si elevavano in detto quartiere la nuova solitilo costruzione di S. Carlo ai Catinari, la chiesa dei Barnabiti, e !;t S. Trinità de’ Pellegrini, nel cui oratorio ogni sabato si predica' t agli Ebrei. Sulla strada principale, che prendeva il nome da chiesa nazionale degli Aragonesi, S. Maria di Monserrato, si tr vavano inoltre S. Girolamo della Carità, con la camera di S. Filippo Neri, altamente venerata dai Romani,4 S. Caterina della. Rota e il Collegio inglese; non lontano di là il carcere di Corte Savella. Il R i o ne di Pari o n e , estendentesi al nord, mostra a numerose costruzioni di lusso. Gli Orsini possedevano colà due palazzi, uno presso Pasquino,6 un secondo a Campo di Fiori, ciie sorprendeva per la sua facciata posteriore ricurva; vi si poteva rie -noscere ancora chiaramente il sito occupato già dal Teatro 'li Pompeo. Dalle rovine di questo traeva il nome la chiesa adiaceii1' di S. Maria di Grotta Pinta. Contornato quasi del tutto da palazzi, era l’ex-circo di Domiziano (Piazza Navona), abbellito da G gorio XIII con tre fontane, che il Tolti esalta come la più bella 1 Vedi Pastor, Rimi su Ende der Renaissance 66. 2 Costruito dal cardinale Capodiferro, poi in possesso dei Migliane 11 ■ quindi del cardinale Spada (Totti 210), che lo rimaneggiò e lo adornò (vedi IIempel 49). Nel quarto decennio il Borromini, il gran rivale del Bermi • ricostruì la geniale Galleria a colonne nel secondo cortile; vedi PaXOFSK^ nello Jalirbuch der preuss. Ktmstsamml. XL 249 s. 3 Nel 1626 fu in queste fontane condotta l’Acqua Paola; vedi PollaK Frey 11. 1 «Camera di molta bellezza e devotione, ornata dal cavalier Panter.i (.Martinelli 23). La cappella della confraternita, la cui rinnovazione di'!"’ un incendio fu sussidiata dal cardinale Francesco Barberini, era rinomata ]" i «bellissimi oratorii », che avevano luogo colà in inverno (Totti 202). 5 Riproduzione della statua con differenze dall’attuale in Totti