Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo III. predicanti avvenuta senza torbidi,1 il culto protestante continuava in segrete conventicole e nei castelli dei nobili, l’imperatore nominò una commissione di riforma, a cui (per ordine di Massimiliano) prestò il suo appoggio anche il luogotenente bavarese Adamo v<>n Herbersdorf. Ma quando la commissione tentò di introdurre nelle città e nei borghi sacerdoti cattolici, in molti luoghi i protestanti opposero resistenza armata. In Frankenburg, contea dei Khevenhtiller, si mise in moto un’accozzaglia di 5000 uomini, riversandosi minacciosa contro il castello. La conseguenza fu che Herbersdorf fece severa giustizia, mandando 17 colpevoli al patibolo. I veri sobillatori però avevano preso il largo a tempo.' La commissione di riforma promulgò allora una patente imperiale del 12 ottobre, in forza della quale entro la Pasqua del 1626 erano tutti obbligati a farsi cattolici o ad emigrare.3 Essendo riunite vane le rimostranze degli « Stati » presso l’imperatore, la nobiltà si piegò. Non così però i- contadini, muniti per la maggior parte di armi, inaspriti all’estremo per la dura esecuzione del decreto dell’ottobre e per la pressione dell’occupazione bavarese.4 Kssi tramarono la congiura che scoppiò nel maggio 1626 con una forza primitiva e si diffuse ben presto in tutta la regione.6 Le città di Wels e Steier vennero costrette ad aderire. Entro 14 giorni gl'insorti s’impadronirono di tutta la regione, fatta eccezione di Linz. Enns e Freistadt. Le truppe imperiali e bavaresi riuscirono a soffocare nel sangue la pericolosa insurrezione6 appena nel novembre 1626. Ora l’imperatore si sentì impegnato ad attuare la restaura zione cattolica anche per ragioni politiche, poiché s’era fatta la convinzione che i protestanti non avrebbero più potuto essere dei sudditi fedeli. Anche Massimiliano insisteva ora per una rapida definizione.7 Così nel 1627 venne emanato l’ordine che i cittadini dovevano farsi cattolici entro un mese e i nobili entro tre mesi, o emigrare. In quanto ai contadini, ci si limitò a proibire il culto 1 * « Se ne sono andati senza strepito». Rapporto di Alto viti in Vienna 1624 ottobre 26, Archivio di Stato di Firenze. ■ 4375. 2 Vedi Khevenhüller X 733 s. 3 Raijpach Evangel. Oesterr. IV Beilage n. 45. 4 Huber V 233. . , 5 Cfr. Czerny, Bilder aus der Zeit der Bauerunruhen in Oberöstcryi1 Linz 1876; Gindely nelle Silzungsber. der Wiener Akad.,philos.-hist. Kl. C X' 1 ■ (1889), 1 s; Stieve, Der oberöster. Bauernaufstand des Jahres 1620, 2 voll-naco 1891. (1. Strnadt), Der Bauernkrieg in Oberösterreich, Wein 1902. * Urbano Vili, come scrisse all’imperatore in un * Breve del 25 agosto -poteva appoggiarlo solo colle preghiere- poiché la «curata Italiae pa-x ’ aveva causate grandi spese e «arma uondinn deposita vorant Pontificia ad-rium ». Epist. Ili, Archivio segreto pontificio. 7 Vedi Huber V 239; Riezler V 312.