292 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo il. Frattanto anche la speranza di una pace con gli ugonotti era dileguata. Richelieu, che si trovava ora in mezzo a due nemici, i calvinisti da una parte e dall’altra l’opposizione cattolici! che sosteneva il cardinale legato, si vide impigliato nel più grande imbroglio della sua vita. Egli stesso ha più tardi confessato d’esser stato ricolmo d’una paura mortale.1 Egli decise di salvarsi con un espediente straordinario. In una lettera del 3 settembre consigliò il re a convocare un’adunanza di notabili che dovesse esaminare la questione.2 Se gli riusciva di ottenere da questa assemblea l’approvazione della sua politica, allora egli si sarebbe sentito onorevolmente coperto di fronte all’opposizione cattolica. Nello stesso tempo egli sperava di costringere il cardinale legato a differire la sua partenza, e di riuscire contemporaneamente a menare un colpo decisivo contro gli ugonotti, sì da costringerli alla pace. Infatti il successo contro gli ugonotti non si fece aspettare: mae stro di una politica senza scrupoli, Richelieu, che non aveva una propria flotta, seppe servirsi delle navi dei suoi alleati inglesi e olandesi, i quali rimproveravano agli ugonotti i loro rapporti con la Spagna. Il 15 settembre, Soubise venne totalmente battuto presso l’isola di Bé. Ma la notizia di ciò era appena arrivata a Parigi, che anche il Barberini il 21 settembre effettuò la sua partenza. Giustamente egli aveva previsto che Richelieu, colle sue arti, sarebbe riuscito ad ottenere l’adesione dell'assemblea dei notabili al suo programma valtellinese, e a guadagnarli per la guerra contro la Spagna. La inattesa partenza del Barberini pose il governo francese in grande imbarazzo, tanto più che egli rifiutò anche un dono di Luigi XIII-Passando per Lione si recò ad Avignone.3 A Roma s’erano riposte le massime speranze nel Barberini; si credeva che egli apporterebbe certo la pace 4 per la quale Urbano Vili aveva ordinato nell’aprile pubbliche preghiere.5 Quanto gli doveva recar dolore che il cardinale legato, dopo quattro mesi prelati... Farmi che in questa terminatione dell’affare si guadagna almeno il porre i Francesi in una estrema mala fede, e’1 giustificar appresso il mondo che non da S. B. nè da me veniva il concluder la pace tanto bramata e vigila'1 da N. S., e promossa con quell’industria maggiore che ha potuto uscir dulia mia debolezza... Di Fontaublo li 29 agosto 1625 ». Barò. 6150 p. 117, B i b 1 i0 " teca Vaticana. 1 « Je n’ay jamais esté au milieu des grandes entreprises qu’il a fall« pour l’Estat que je ne me sois senty cornine à la mort, tesmoing quand le l®g:lt était icy » Richelieu nel suo memoriale del 1628, Lettres III 208. 2 Lettres II 119 s. 3 Vedi Siri VI 20 s. Cfr. Hurter IX 385; * Nicoletti II 1228 ss., B i b 1i 0 tecaVaticana. 4 Vedi * Avviso del 19 marzo 1625, Urb. 1095, Biblioteca Vat1 c a n a confermato dal rapporto di Cattaneo in Quazza, Politica europea 55. 6 Vedi * Avviso 30 aprile 1625 loc. cit. Biblioteca Vaticana * Diarium P. Alaleonis, Barb. 2818, ivi.