Confutazione del gesuita Petau del libro dell’Arnauld. 701 storia dei dommi », il dotto gesuita Dionigi Petau, il cui libro1 solo negli anni 1644 e 1645 ebbe tre edizioni. Il Petau rileva nettamente gli errori su cui si basa quanto espone l’Arnauld, ma da lui espressi per lo più. solo occasionalmente. Dal lato della forma egli non era all’altezza dell’avversario, ma nella sostanza egli ha senza dubbio confutato l’Arnauld.2 Degli altri scritti contrari è eia ricordare quello del vescovo di Lavaur, Abra de Eaconis, perchè in esso, fra tanti panegiristi episcopali, anche la voce di biasimo di un principe della Chiesa si eleva contro l’Arnauld.3 È pure importante per la posizione dell’autore un opuscolo del principe di Condé, Enrico di Borbone (f 1646).4 Sebbene nessuna di queste confutazioni potesse gareggiare in diffusione collo scritto dell’Arnauld, tuttavia l’opposizione sempre rinnovantesi di tante persone perspicaci, ebbe sulla gente seria l’effetto di rendere accorti dei pericoli, che si celavano nelle tesi dell’Arnauld. Prescindendo da eccezioni isolate, l’abbondanza di raccomandazioni episcopali cessò col 1644. Nat u miniente il combattivo Arnauld non si limitò di fronte a questi attacchi alla parte di spettatore silenzioso. Già nel maggio 1644 egli aveva pronto un altro ampio libro, principalmente contro il suo avversario più temibile, il Petau.5 Altrettanto infausto quanto lo scritto del Petau poteva essere il fatto, che un predicatore protestante, il quale del resto si fece poco dopo cattolico, Brachet de la Milletière, pretese di far valere il libro dell’Arnauld per la sua teologia conciliatrice e si lessero dappertutto fra le righe, non a torto, proposizioni sospette, ohe vennero condannate dalla Sorbona. Dello stesso giorno, però, in cui la Sorbona si riuniva per deliberare su quelle proposizioni, è anche la risposta dell’Arnauld al Milletière.8 De la pénitence publique et de la préparation à la communion, Parigi 1644, h*->' 1658. Noi adoperiamo la traduzione latina, in appendice all’opera prinoi-IM (Miei Petau, I)e theologicis dogmatibus toni. IV, Venetiis 1745, 211—332. ' ‘bulle repliche dei Giansenisti, secondo le quali il Petau avrebbe sacri-" 't» intelligenza e coscienza agli interessi del suo Ordine, mentre nella sostanza crebbe d’accordo coll’Arnauld, vedi De Meyer 263 s. 3 Ivi 315-321. 4 Ivi 296. La tradition de V Église sur le sujet de la pénitence et de la fréquente com-(Œuvres XXVIII 39-460). Sull’immediata occasione di quest’opera, 'juive * il Grimaldi in data 1° aprile 1644 (Biblioteca Angelica in ‘"in a S. ;js i): i fautori del libro sulla comunione avevano desiderato, che Z|‘ ruauld desse su tutte le proposizioni attaccate del suo libro una spiega-,( l“he non rimanga luogo a poter dubitare », che il libro « contenga cose ; » uè da sentimenti della chiesa ». Qui pure scrive il Grimaldi, che l’Università (iu .«* ha «col motivo di contraporsi alle soddisfazioni de’ Jesuiti dopo libro i c?ntrarletà di pareri » dichiarato, eh’essa non pensa ad approvare il des°l ^rnauld, ma a lasciarlo in stato, finché si giudichi altrimenti, e ■wi' C^6 l’Arnauld sottometta sè ed il suo libro al papa ed ai vescovi. ' Œuvres XXVIII 529-567. Cfr. De Meyer 285.