Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 61-54. 1043 un appassionato parti tante e il Gregoro.vius (p. 52) a torto lo crede ben informato. I moderali dotti italiani hanno degli Elogia Ito. stessa opinione (del |Pieper (vedi M. Itosi nel Ardi. d. ,Soc. Rom. XXII 853, Orbaan, Rome onder Clemens Vili 38 sg.; 111‘lsbn, Campidoglio 20; cfr. anche De Waal, Campo Santo 123 A. I). Le copie numerose degli Elogia che mostrano come essi sia 110 stati apprezzati dal pubblico, si spiegano col fatto che esso in ogni tempo preferisce una lettura leggiera e piccante. Non 30010 però una fonte sto-rica. Anzitutto l’autore del libro è privo del sentimento della giustizia. Un distinto storico olandese, Orbaan, con molta ragione lo chiamia « più caustico che giusto ».1 L’Ameyden non cerca piai di approfondire la sua materia, preferisce invece gli aneddoti. La maggioranza dei personaggi di cui parla sono tratti da lui giù nella volgarità onde 11011 si vergogna di riprodurre estesamente degli scherzi più o meno catti vi. Solo pochi cardinali ¡non osa toccare p. e. il Baronio, ma anche qui non può far a meno d’aggiungere la notizia del tutto insensata che il primo volume, degli Atonali non sia opera del celebre Cardinale. 2 1 più dei membri del supremo senato della Chiesa son descritti dall’Ameyden come uomini scontrosi o mezzo pazzi o inetti, saliti a cotale dignità per mezzo di denaro © protezione. Non c’è quasi nessuno a cui non faccia qualche rimprovero. Così questi Elogia sono di poco valore storico; pieni di verbosità, offrono pochi fatti e mai un vero ritratto caratteristico d’un personaggio. Gè da maravigliarsi che questo laivoro insufficiente per tanto tempo sia stato citato senza critica e come fonte. Gli « Avvisi » del Ameyden invece hanno un contenuto molto più ricco e importante, e da essi a lui, venne il nome di Padre idei giornalismo italiano.3 Essi trattano del periodo 1G10-1650 in forma di diario. Il Banke se ne accorse trovandone una copia nelP/w/ormationes politicae 40, 42, 43. 47, della Biblioteca di Stato a Berlino; egli ne fece qualche estratto che pubblicò nella sua Storia dei Papi (III, ICS* |S.). Dapprima credette che l’autore fosse uno spagnuolo parlando costui della « Santa Monarchia di Spagna » con un rispetto quasi religioso credendola l’unica salvezza della navicella, di S. Pietro; finahnente però ebbe il giusto pensiero scrivendo a p. 170 * che l’autore potrebbe essere lo stesso che scrisse anche la Relazione di Roma cioè l’Almaden. Infatti il nome dell’auto>re che si legge in quella copia di Berlino, Deone Bora Temedio,1 è nient’altro che l’anagramma di Tioodouo Amky-Idbn, Del resto il Banke l’avrebbe potuto trovare anche nell’opera del Cancellieri, Il Mercato (Koma 1811) il quale fece uso spesse volte 1 Orbaan (Documenti 33). 2 «Prlmum [volumen] non ¡a |Baronio, sed a cardinal! iSlrleto scriptum apud eruditos constant est faana, quod facile crediderim, cum primum volumen et quoad tpraxim et quoad texturam liistoriae reliquis longe praestet ( !) ». 3 Siehe Bertolotti, GiomaHtti, astrologi e nepromanti in Roma nel sec. XVII, Firenze 1878. * Ed anche : Deone hora temi Dio (Arch. Rom. I 409).