La restaurazione cattolica nel Palatinato. 219 veont affidata in parte ai Gesuiti, i quali ne occuparono le cattedre più importanti della facoltà filosofica e teologica; del resto nella bassa Austria, nonostante che la maggioranza degli Stati avessero partecipato alla rivolta contro l’imperatore, si procedette con molti maggiori riguardi che in Boemia; però nelle città venne proibito il culto protestante, e in molti luoghi, specialmente a Vienna, i protestanti subirono il bando.1 Gregorio XV, informato minutissimamente dal Carafa di tutto, seguiva lo sviluppo delle cose in Boemia colla massima attenzione. 11 f. novembre 1622, egli scrisse a Ferdinando II intorno alla re--taurazione cattolica in Boemia, specie sulla restituzione dei beni all’arcivescovo di Praga;2 in un breve del 10 dicembre 1622 scrisse attorno all’importante questione dei nuovi vescovadi da erigersi.3 All’ulteriore sviluppo della restaurazione cattolica in Boemia e Austria Gregorio XY non sopravvisse, come non vide il pieno sfruttamento delle vittorie ottenute nel 1621 e 1622 da Massimiliano e da Tilly. Anche qui assistette solo agli inizii. Nel Palatinato superiore, subito dopo la conquista di questa antica terni ereditaria di Federico V, Massimiliano prese subito le dispo-'izioni necessarie per la ricostituzione della fede cattolica. Per iniziare l’opera di conversione, egli chiamò nel 1621 Gesuiti, Cappuccini e Francescani, poiché da principio sperava di giungere alla meta a mezzo della conversione pacifica. Anche per riguardo alla Sassonia le misure violente furono da principio evitate: i predicatori luterani e calvinisti poterono ancora rimanere in canea, e persino il concistoro calvinista di Araberg non fu toccato.4 -''el Palatinato, che stava alla destra del Beno, si procedette invece "dia maniera forte, espellendo nel febbraio 1623 i predicatori cal-''insti, prima in Heidelberg e poi anche in altri luoghi. Anche •ini per ricondurre gli abitanti all’antica Chiesa, vennero chiamati 1 f»fl8uiti.e Quanto fosse in Roma l’impegno di sfruttare i successi ‘'•‘Ila guerra nel Palatinato si vede dal fatto, che vi venne costituita una apposita congregazione, col compito di occuparsi della '’’nazione religiosa del Palatinato superiore e inferiore e della ''^Unzione di quei beni ecclesiastici.6 Il margravio Guglielmo “ Baden-Baden, prima di ottenere dall’imperatore la riconferma suo paese, aveva promesso al nunzio Carafa di attuarvi la ‘ vedi Kink I l, 353 s.; Huber V 240 s. -trn• XLV 24, Archivio segreto pontificio. * Ibid. & M °^tre vec°llla bibliografia citata da Riezler (V 320), il lavoro , ‘OGi fondato, su estese indagini d’archivio: Die Belcehrung der Oberpialz i fcurf&rst Maximilian I: voi. 1°. Gegenreforrnation, Ratisbona 1903. panche Duhr II, 2, 341 s. ! v-e