422 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo IV. tuto servire per Ferdinando, qualora la causa di lui trovasse buon terreno. Il nunzio, che s’era messo in relazione con Massimiliano e procedeva con la massima cautela, trattenne i Brevi, perchè riconobbe subito che la nomina di Ferdinando non aveva alcuna prospettiva. A Roma invece, ove la si riteneva imminente, si cominciò ad inquietarsi e si spedirono perciò il 22 novembre altri due nuovi Brevi, uno per i principi elettori ecclesiastici e l’altro per Massimiliano, che raccomandavano entrambi caldamente l’elezione di Ferdinando. Quando giunse però la notizia che questa nomina, non si poteva spuntare, in vista dell ’opposizione dei principi elettori alimentata con grande zelo da padre Giuseppe: il 26 novembre si diede l’ordine a Rocci di non presentare i Brevi.1 Grande attività svolse il Rocci quando, alla dieta di Ratisbona, la Sassonia e il Brandenburgo in compenso del loro appoggio nella questione di Wallenstein, pretesero dai principi elettori cattolici la sospensione dell’editto di restituzione.2 Nonostante le assicurazioni tranquillanti di Eggenberg che l’imperatore non pensava a cedere, Rocci temeva tuttavia che si arriverebbe a questo. Per tale importante questione fin da bel principio egli si era messo in intimo rapporto col duca di Baviera e coi principi elettori ecclesiastici, i quali gli promisero di attenersi in tutte le cose che riguardavano la religione al parere del rappresentante papale. È a Massimiliano anzitutto che si deve se in questo affare, che stava tanto a cuore al papa ed era così importante per gl’interessi cattolici, non si procedette più innanzi nelle trattative. Siccome la Curia vedeva nella lega il migliore baluardo degli interessi cattolici, mentre presso gl’imperiali prevalevano gli scopi politici,8 Rocci, nelle trattative per la nuova organizzazione delle forze militari, si pose nettamente dalla parte di Massimiliano, che era il capo della Germania cattolica non austriaca. Il proposito del gabinetto di Madrid d’indebolire la Baviera e di mandare all’aria la lega4 fece completo naufragio. Altrettanto insuccesso ebbe però il desiderio dei principi elettori cattolici di passare a Massimiliano il comando delle truppe imperiali. Dopo lunghi negoziati, alla metà di ottobre ci si accordò per una via di mezzo: Tilly 1,1 vette il comando supremo sopra il diminuito esercito imperiale. 1 Vedi Russo 260 s. , 8 Vedi * Relazioni di Rocci del 9 settembre 7 e 22 ottobre 1630, ' 6967, Biblioteca Vaticana; cfr. Ranke, Päpste II6 365 e f ran‘ Gesch. II 365 s. Con cifra del 2 novembre 1630 era stato inculcato a ^otl i (li tener fermo all’editto di restituzione (Barò. 7063, loc. c-it.) Massimi, i^ raccomandava per l’esecuzione dell’editto che si procedesse lentamente e 1 u cautela, ma la sua opinione non prevalse; vedi Duhr II 1, 466. 3 Vedi 1’* istruzione a Rocci del 28 settembre 1630, in Appendice Nr- 4 Vedi Günter, Habsburger-Liga 51, 56,