Dichiarazione di guerra della Francia contro la Spagna. 481 ;miire comune della cristianità e a stringere alleanza con la Spagna. Lo stesso atteggiamento egli osservò di fronte alle insistenze dei Francesi.1 Però, nonostante mantenesse la sua neutralità, non fece mistero ch’egli disapprovava l’entrata dei Francesi in Valtellina e chiese lo sgombro di questo territorio. Del pari domandò nuovamente la restaurazione del duca di Lorena; ma la Francia oppose a entrambi un rifiuto.2 Per quanto la situazione fosse disperata, i rappresentanti del papa fecero fino all’ultimo tutto quanto era possibile per impedire un’aperta rottura tra la Francia e la Spagna,3 la quale avrebbe condotto alla guerra mondiale. Le loro rimostranze però non ebbero nessun effetto, perchè Richelieu, appoggiandosi alla base di operazione che si era creato sul Reno, si sentiva abbastanza forte per lasciar cadere la maschera. Il 19 maggio 1635 comparve a Bruxelles un araldo francese, che sulla grande piazza del mercato gettò a terra un documento che nessuno voleva ricevere. Esso diceva che il re cristianissimo dichiarava guerra agli Spagnuoli per terra e per mare, perchè contro il buon diritto avevano fatto prigioniero un principe elettore che si era messo sotto la protezione di Luigi XIII.4 Fu per Urbano VIII un tragico destino il dover ora assistere, invece che alla tanto sospirata pace, all’ingrossarsi della guerra in una lotta gigantesca di cui non doveva vedere la fine. Quanto ('ili fosse impotente risultò anche dal fatto che non gli riuscì 'li trattenere l’imperatore dal concludere coll’elettore prote-Mante di Sassonia, stanco dell’alleanza impostagli dalla Svezia, "»a pace che doveva danneggiare gli interessi della Chiesa. Le domande iniziali dell’elettore di Sassonia (restituzione dello stato (li Possesso del 1612, abolizione della riserva ecclesiastica e libertà di culto per la confessione augustana, anche per i paesi ereditari imperiali) erano state respinte da Ferdinando II. In seguito, '"tr° ' impressione della battaglia di Nördlingen, la Sassonia ridusse ""'('voimonte le sue pretese, insistendo però che l’editto di restitu-zioue venisse praticamente abolito e che ai principi protestanti Unissero assegnati almeno per 50 anni i beni ecclesiastici ch’essi aH*vano posseduto nel 1620, e rispettivamente per 40 anni quelli Posseduti nel 1627.5 ' Vedi ivi 506 s., 508 s. •63" u'1' òli s., 516 s. I Francesi perdettero di nuovo la Valtellina nel teuev- !"lltre c°lonnelo Giorgio Jenatsch, ritornato alla chiesa cattolica, trat-un fi,,! an’ 1® popolazione dei tre Cantoni si levò il 17 marzo 1637 come Hürr U0?10 e 1 Francesi dovettero sgombrare Bünden e la Valtellina; vedi hweizergesch. II, Stans 1908, 369 s. 4, Leman 518. , ,‘r- SlRi II 318 s. ' •'Oiiii r’ ^ELUIG in Itisi. Taschenbuch 1858, 573 s.; Hurtek, Friedensbe-62 S.; Irmer, Arnim 304 s. Wr0R’ Storia dei Papi, XIII. 31