■ 65 di maggiore autorità della loro? e il popolo ne 11a una special riverenza. Nel tempo del loro passaggio, e più particolarmente ne’giorni festivi, ogni sporto della chiesa e i gradini degli stendardi si trasformano in altrettanti sedili, e un popolo infinito di seduti ivi gli attende molto innanzi allo scoccare di ogni ora. E tutti anche non prendono quella comodità, ma moltissimi rimangono in disagio nel mezzo, cogli occhi fisi nell’orologio, accusando la tardità di quell’ago. Quivi nn po’per volta, a mano delle balie, delle fantesche o delle madri pietose, si vede apparire tuttaquellacrescentegenerazione, che, a noi gente d’una certa età e d’una certa sperienza nelle corse dei Magi, va tacitamente gridando: che diamo luogo. Quivi accorrono le faticose genti che i più umili ufficii e certi particolari com-mercii chiamano dalla campagna : gente benemerita, ma di cui troppo non si lodano i calzolai. In mezzo a loro mi sono talora imbattuto anche in persone d’una certa autorità nei loro sembianti, benché forse non se ne tenessero paghe. Ma un anno è s'i lungo, e si riveggono con tanto piacere le antiche cisnoscen/e; molto più che i Magi non danno a nessuno fidanza d’uscire per lui anche nell’anno venturo! Sono qui certi buoni calcolatori delle circostanze e (le’ tem-P'j i quali mettono quella specie di solennità a