L’insurrezione irlandese non è diretta contro il re. 853 con i cattolici, ed il 21 giugno furono espulsi dal Parlamento irlandese quanti non prestarono il giuramento di supremazia.1 Il 24 ottobre si riunì a Kilkenny l’assemblea di tutti gl’irlandesi. Essa nominò 25 membri per il supremo consiglio di governo, lord Mountgarret presidente e quattro comandanti per le quattro M'ovineie irlandesi.2 Nel fatto l’assemblea di Kilkenny fu un Parlamento, ma essa non si appellò così per riguardo al re, la cui approvazione per la dieta non c’era stata.3 Gl’Irlandesi, cioè, non si consideravano affatto come ribelli contro il re, al contrario, essi intendevano stare dalla sua parte contro il parlamento inglese. La riunione dei prelati a Kells dichiarò in primo luogo, che la guerra era giusta, perchè gl’irlandesi difendevano la loro religione, la loro vita e i loro beni, come pure i diritti del re e della famiglia reale.4 L’unione cattolica mise nel suo sigillo il motto: gl’irlandesi uniti per Iddio per il re e per la patria.5 Dopo molti tentativi riuscì loro finalmente di mettersi in rapporto con Carlo I;6 dopo alcune settimane di esitazione il re nominò7 i suoi rappresentanti per trattare con i capi dei cattolici, il 17 marzo 1 643 si venne a una conferenza delle due parti in Trim. I cattolici li;esentarono i loro gravami e richiesero un parlamento irlandese libero, che mettesse ordine nella situazione. Per gratitudine verso il re si dissero disposti ad inviargli in aiuto un esercito di 10.000 Irlandesi.8 Carlo I aveva per primo già nel marzo 3642 ricorso al loro aiuto, ma la sua lettera era stata presa e fece gran danno alla sua causa.9 I 10.000 Irlandesi promessi sul suolo inglese avrebbero di nuovo suscitato contro di lui tutti i protestanti d’Inghilterra. Ciononostante egli non poteva rompere le trattative: se l’Irlanda si lasciava acquietare almeno temporaneamente da mezze concessioni, le truppe ch’egli aveva colà sarebbero divenute libere e si sarebbero potute impiegare in Inghilterra contro il Parlamento. Egli pertanto nominò plenipotenziario il vicecancelliere Ormond10 per trattare cogli Irlandesi un armistizio di un anno. Mentre erano ancora pendenti le trattative, sbarcò in Irlanda un inviato pontificio che, quale consigliere nella vertenza, doveva 1 Gardiner, Civil war I 131. ~ Bellesheim II 391 ss. 3 Gardiner, loc. cit. 135. 4 Bellesheim II 390. 5 «Pro Deo, rege et patria Hiberni unanime» », Gardiner, loc. cit. 137. ' ivi 130, 131, 137. 7 L’11 gennaio 1643, ivi 139. 8 Ivi 142. 9 Ivi 130. 10 II 23 aprile 1643, ivi 145. Per ciò che egli voleva accordare, vedi ivi 140 ll Oimond in data 12 gennaio 1643).