266 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo I. maghivi' influsso,1 e venne infine surrogato da Gian Battista Spada, che dal 1635 era stato governatore di Roma.2 Urbano Vili sapeva tenere in mano così strette le redini del governo che niente di importante poteva venir spedito senz; chi- lo sapesse,3 perchè egli era in grado di capire rapidamente ut ti gli affari, anche quelli che gli erano più estranei, quali ad ( -empio quelli dell’inquisizione,4 e perchè godeva una salute di ferro.5 Dovette la conservazione di questa al suo metodo di vita duplice e regolare che mantenne fino alla fine.6 Urbano Vili era mattiniero. Spesso si levava già all’alzatsi del sole. Recitato il breviario, ascoltava o celebrava la S. Messa e poi dedicava tutto il mattino agli affari, alle udienze e conferenze. Il pomeriggio era consacrato al riposo; dopo pranzo faceva una piccola siesta o si tratteneva coi suoi nipoti e spesai si dilettava anche di ascoltare delle poesie accompagnate dalla musica; nelle ore della sera faceva molto moto. Cavalcava per ore intiere nei giardini del Quirinalee del Vaticano, dimostrandosi m li" allenato. La sua mensa era semplice; a mezzogiorno prendeva poco, il pasto principale era la sera. Durante la,notte volevi la quiete più assoluta, tanto che si dovettero uccidere gli uccelliti del giardino, perchè lo disturbavano col loro canto.7 Già come cardinale Urbano Vili, seguendo le usanze romane. 1 Vedi Richard nella Bev. d'hist. eeclés. XI 734. Aggiunte ai dati qui forniti sui manoscritti relativi in Celani, La biblioteca Angelica (1905) 1 41 s., e in La Bibliofilia XIII (1911), 172 s., 336 s., XIV (1912) 12 s., 6« #• 3 Vedi Cardella VII 107. 3 Vedi Ano. Contarini 212. 4 Cfr. * G. B. Tarabucci, loc. cit. 5 Subito dopo il conclave era malato seriamente; vedi gli * Avvisi del 16 e 19 agosto, 2 e 6 settembre 1623, Urb. 1093, Biblioteca Vaticana: R. Zeno 147; * Relazione di F. Carandini Fercari del 16 agosto 1623, A r-c h i v i o di Stato in Modena. Il 30 agosto 1623 egli scrive : * « S. 1 ’ sta senza febre e lunedì le cessò la dissenteria che la seconda volta l’era venuta, nè resta altro che ripigliare le forze. Ma non negotia, con dire ch’in quattro giorni di salute spedirà più negotii che in un mese di oonvalescenza. Appena il 1*> tembre 1623 l’ambasciatore poteva riferire che ieri al mattino e la sera erano stati ricevuti in udienza ogni volta tre cardinali». Il 20 settembre ebbe la so# prima udienza anche l’ambasciatore estense, nella quale Urbano VIII così parlo della sua malattia: « che Dio l’avea nel bel principio voluto ammonito ch’era una vii cenere et che quanto il star male, era altro avviso che non era il veder abbrugiar la stoppa, ceremonia che s’usa nell’incoronatione de’ Papi Incoronazione e possesso dovettero essere differiti per malattia; vedi CaNCKI-lieri 200 s. Una descrizione dell’incoronazione nell’* Avviso del 30 settembre 1623, loc. cit. e in Atti Lig. XI.II 131 s. Sul possesso vedi ancora Cancelli! 1,1 200 s., e * Avviso del 22 novembre 1623, loc. cit. " Vedi * Memorie di Msgr. Herrera, Barb. 4901, Biblioteca Vaticana. 7 Vedi P. Contarini 211; Ang. Contarini 260; G. Pesaro 329; Nasi 35; * Nicoletti lib. VIII, c. 15, Biblioteca Vaticana.