Influenza del vescovo Zamet a Port-Roya!. Peinbroke. A Maubuisson nel 1619 essa entrò in relazione con Francesco di Sales,1 il quale si occupò di lei fino alla sua morte avvenuta di lì a poco, e la diresse a calmare e mitigare la sua indole impetuosa e dura coll’umiltà e la dolcezza. Angelica ora entusiasta del nuovo direttore spirituale; Francesco da parte sua riconobbe subito le disposizioni straordinarie di lei,2 come pure la signora di Chantal3 vede in lei un’anima ricca innanzi a Dio, ch'ella venera più di quanto possa dire. Parlando con Angelica la signora di Chantal le aveva elogiato il vescovo di Langres, Sebastiano Zamet,4 il quale aveva ricondotto in buono stato un altro convento femmnxile di Cisterciensi, l’abbazia: di Tart, e l’aveva trasferito a Digione. Lo Zamet, scolaro dei Gesuiti ed amico del Bérulle, era un vescovo zelante, che mirava a rigenerare il suo clero con sinodi e statuti, i fedeli del suo vescovado con visite e missioni popolari. Egli era in relazione particolare cogli Oratoriani del Bérulle, a cui affidò il suo seminario, uno dei più antichi della Francia,, e a cui rese possibile fondare due se li, a Langres e a Digione. Egli promosse inoltre l’istituzione di due collegi di Gesuiti a Chaumont ed a Langres; la fondazione di pii di venti monasteri femminili, specialmente per l’istruzione e per la cura dei malati, fu suggerita o favorita da lui. Allorché lo Zamet venne nel 1626 all’assemblea del clero in Parigi, si fece dare da Angelica il parere sulla riforma; egli piacque all’abbadessa, che lo scelse per suo consigliere.5 Sotto l’influenza dello Zamet avvennero adesso cambiamenti profondi. Le monache si trasportarono dal monastero finora abitato, che si trovava in un fondo di valle umido e malsano, a Parigi nel sobborgo di S. Giacomo, p ora in poi v’è un doppio Port-Royal, quello in campagna e quello 111 città. Inoltre lo Zamet concepì il piano di riunire insieme l’abbazia delle Cisterciensi di Tart a Digione, da lui riformata, e 1 ort-Royal, cosicché le due abbazie si scambiassero reciprocamente le loro religiose. La nuova fondazione avrebbe dovuto esser sottratta all’alta autorità dell’Ordine cisterciense e dei ve- La testimonianza di Angelica in proposito, nel processo di beatificatone di Francesco, fu pubblicata da L. Macaire nella liev. d’hist. et de littérat. UJ- XI (1906) 180; cfr. 177. Sulle relazioni di Angelica con Francesco in onerale cfr. R. Plus nelle Études CXXII (1910) 433-464. 3 "Une âme extraordinaire», egli la dice (Œuvres, ed. Migne VI 1021). , Al vescovo Zamet il 9 giugno 1628 (Lettres II, Parigi 1878, 164). de V' Prunel, Sébastien Zamet, Parigi 1912 (inoltre Lettres spirituelles ' Zamet, pubbl. dal Prunel, Parigi 1912). Sulle relazioni dello Zamet III *| ca’ 'vi 200 ss.; F.-T. Pereens nella Rev. hist. LI (1893) 250-274“ leu- r^2’ Mémoire touchant les filles du Port-Royal et l’abbé de St. Cyran ■2(r,J)0ecteu>' di Zamet, 1638, ivi LII 29-31; De Meyer 493-495; Pbunel 't>8' ljfl Zamet venne più tardi vilipeso dai Giansenisti; il Ste.-Beuve - , ' loro racconti. Pereens L! 265.