658 Urbano VITI. 1623-1644. Capitolo VII. tezza misurata di Francesco di Sales.1 St.-Cyran trovò adesso docile ascolto pi'esso la maggioranza di quelle donne facilmente eccitabili, esponendo ad esse in base alla condotta della Chiesa primitiva, in base ai Padri ed ai Concilii, che al loro stato conveniva soltanto penitenza e rigore, che esse non avrebbero mai potuto fare abbastanza per rendersi degne di ricevere l’assoluzione sacramentale e particolarmente l’Bucarestia.2 La comunione settimanale delle monache tuttavia non cessò ancora;3 ma alcune di esse si tenevano lontane per mesi dall’Eucarestia, sia per scrupolo, in quanto non ritenevano sufficiente la propria preparazione, sia anche per spirito di penitenza, a fine d’imporsi una mortificazione particolarmente sensibile.4 Particolarmente Angelica fu tutta conquistata dal nuovo direttore spirituale. St. Cyran le impose di tener segreti con tutti, anche col superiore legittimo di lei, Zamet, i suoi consigli e le sue prescrizioni. Avere accettato questa esigenza fu certamente il punto di svolta fatale nella vita di Angelica, poiché da sè sola era impossibile ch’ella potesse bilanciare la dottrina di un St. Cyran e giudicare i testi dei Padri e dei Concilii da lui presentatile secondo il loro senso vero. Ben presto essa non fece che parlare della Chiesa primitiva, dei canoni, dei costumi dei primi cristiani, dei concilii e di Agostino.5 Il monastero del Sacramento si mise tutto per 1(' vie del nuovo direttore spirituale, ed allorché Angelica nel 163.' tornò semplice religiosa a Port-Royal, St. Cyran dominò attraverso lei da principio la sorella Agnese, che ora era lei abbadessa, e attraverso questa ben presto l’intero Port-Eoyal. Lo Zamet tentò invano di fare obbiezioni; anche di fronte a lui Angelica non parlava d’altro che di Agostino, Paolo e della predestinazione divina. Alla fine lo Zamet fu pregato di non venir più a Port-Eoyal, perchè era troppo indulgente.6 Le lettere conservate delle religiose, dirette a St. Cyran, danno un vivido quadro della sua influenza a Port-Eoyal e dello scompiglio da lui cagionato. Già nel 1633 una delle monache gli scrm di non aver mai visto nulla di così ammirevole come la spiegazioni delle verità della fede fatta dal loro nuovo confessore. 1 IL mestre più tardi Angelica riferisce, che sua sorella Maddalen« dopo le istruzioni di St. Cyran si era sforzata di confessarsi più ■> 1 Prunel 228 ss. 2 Relazione dello Zamet per Richelieu nel 1638, ivi 265 s. ^ (,y. 3 Bremond IV 134 ss.; Arnauld, CEuvres XXIX 351 s. Lo stesso • rari diceva ogni giorno la messa (Bremond IV 137 n.). 4 Zamet, loc. cit. 266. 5 Ivi. 6 Ivi 267. 7 L’8 novembre, in Rat in, Ilist. 279.