a58 troverei sotto tal titolo cosa di buono se fosse opera del Manfredi. Ilo eguale riprezzo per certe lettere dedicatorie in più fogli, alle prefazioni d'autore numerate a parte o in cifre romane; in somma io sono il più capriccioso lettore, che ho le mie parole predilette, ed altre odiose e sinistre. Queste antipatie e simpatie si danno. 11 Goldoni nei Gemelli fa dire al signor Tonino che non trovava più bella parola di matrimonio in tutto il Calepino delle sette lingue; nello stesso modo io ho avuto sempre una soave affezione per questa bella e rotonda parola di gazzetta, di cui non ho mai trovato la più significativa ; tanto che una volta mi sono perfino sognato di averla scoperta fra’sonetti amorosi del Petrarca, che non è vero. All’incontro ho una dichiarata avversione per certe altre, le quali non mi entrerebbero in grazia neppur fra le linee del Foglio di Annunzii, dove certo non istareb-ber per niente; e di queste cotali è quella brutta sconciatura, la quale alterando il tipo e la derivazione della bella voce primitiva, trae da Venezia quello strano derivato di Viniziano. Tale e siffatta è la mia avversione, il mio abborrimen-to, che per cosa al mondo non che scriverla nol-la profferirei, e sì son (isso in questa mia fantasia che non mi fanno autorità nè il Bembo, nè il Gozzi, nè Dante medesimo; tanto che tutte le