68 LA SERPENTINA fanno di camminare su quelle roccie taglienti ed arrampicarsi, su dirupi che franano sotto i loro piedi, con una disinvoltura da non averne idea. A un certo punto abbiamo incontrato un gruppo di operai addetti al lavoro della strada che riposavano. Alcuni di essi passeggiavano su e giù in un punto della roccia tagliata sull’ orlo del precipizio, discorrendo tranquillamente con la stessa indifferenza con la quale noi passeggiamo sui marciapiedi delle città: dei ragazzi nell’istesso punto facevano a rincorrersi. Ho dovuto vol- tare altrove lo sguardo perchè ogni momento mi pareva che qualuno dovesse cadere e sfragellarsi. L’altezza delle montagne che circondano l’ul- timo bacino delle Bocche fa si che fin verso le nove, mentre da una parte tutto è già illuminato dal sole caldo del mese di agosto, dall’ altra — dalla parte ove c’ è la strada — tutto è ancora nell’ombra. Quantunque di agosto, la temperatura non aveva proprio nulla d’ estivo. In alcuni di questi paesi e in certi giorni del l’anno, il sole nasce —■ o almeno si vede — sola- mente alle 9 del mattino. Del resto anche a Cat- taro vi sono dei giorni nei quali il sole spunta alle 9 e scompare prima delle 3. La giornata non è che di sei ore. Cosi ho percorso aneli’ io le prime ore di viaggio nell’ombra, obbligato a starmene tutto