SALE 3o6. del Teatro dell’ Opera di Berlino nella rappresentazione del Fidetio di Beethoven. Su questa strada, della adorna perspicua e limpida semplicità costruttiva e suggestiva, molte tappe ancora rimangono da percorrere. E il compito di percorrerle potrebbe spettare in gran parte all’ I• talia ; dovrebbe spettarle, se la storia ha un significato e una ragione d’ essere, e se è vero che ogni istituzione per conservarsi deve ritor« nare di tanto in tanto ai propri principii. La fotografia non ha abolito la pittura e neppure il disegno, e neppure l’incisione come nel primo ingenuo entusiasmo per i dagher» rotipi si credeva. Anzi ha servito all’ arte, quale documento e modo di diffusione prima*, in secondo luogo e sopratutto, ne ha purificati i mezzi ed il fine. Dopo il primo istante di confusione, nel quale la pittura emulò vanamente la banalità realistica della fotografia, la foto» grafia redense la pittura dalla imitazione e riproduzione della realtà, dimostrando che ben altro era il suo fine essenziale. Cosi io penso che debba accadere per l’altra recente applicazione della scrittura della luce, il cinematografo. Alcuni stranieri, primo fra essi Herr Piscator del teatro di prò» paganda sovietica - « il teatro della rivoluzione » o « palcoscenico rosso » a Berlino combinano fra teatro e cinematografo delle « con» taminazioni » oltremodo divertenti, curiose e geniali. E tuttavia, per quanto ben fatte, rimangono « contaminazioni > fra speci diverse non destinate a fecondo o duraturo connubio. Il teatro non può, non deve imitare il cinematografo, correndogli dietro nella puerile gara al più dinamico, al più mutevole, al più ve» loce, nella quale naturalmente rimane soccombente. Questo è ancora realismo, romanticismo, frammentarismo, e insomma, per tutto dire, impressionismo. Bisognerà pure che l’arte del teatro nel suo nucleo centrale, che è la parola del poeta interpretata dall’attore, e nella sua cornice acces» soria, che è la scenografia, ritorni alla sua natura originaria s grandiosa, semplice e sintetica ~ classica nell’ antico e sempre modernissimo senso del termine. E la semplice cornice deve anche costare relativamente poco perchè si possano moltiplicare gli esperimenti di nuovi, ingegnosi interessanti quadri. Per quanto riguarda il principale - la parola del poeta - possiamo soltanto sperare che essa giunga a noi un giorno, piena e creatrice ; a noi, capaci di accoglierla con sagace fede e senza preconcetta ostilità. Ma la preparazione della cornice non è solo opera di volontà e di talento singolo, richiede un lungo, graduale perfezionamento collettivo di mestiere e di corporazione. 24